Il 47% del costo del Superbonus per lo Stato rientra grazie alle maggiori entrate
(Rinovabili.it) – Considerando i finanziamenti europei del Pnrr – 13,9 miliardi – e la crescita derivata dagli interventi su Irpef, Iva e nuovi contributi, 18,2 miliardi, in realtà il costo del Superbonus per lo Stato non supera i 6,6 miliardi. O almeno è quanto emerso dal report condotto dal Centro Studi Ance i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine del Sole24Ore.
Nel dettaglio, secondo l’Associazione dei Costruttori Edili, dei 38,7 miliardi di euro di detrazioni maturate a fine maggio, il 47% della spesa sostenuta dallo Stato in realtà rientra all’erario.
L’obiettivo del paper è “determinare in modo del tutto prudenziale, le maggiori entrate nel bilancio dello Stato che derivano dai redditi pagati agli operai di quei cantieri, dai podotti utilizzati, dalle parcelle dei professionisti e dai redditi degli imprenditori”.
Per il Governo però il Superbonus “incide negativamente sul Bilancio dello Stato”, e dello stesso parere sembra essere la Corte dei Conti, che ha definito la misura “un elemento distorsivo del prelievo.
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Tuttavia nel report “Quanto costa davvero allo Stato?”, il centro studi calcola un costo effettivo di 530 milioni all’erario per ogni miliardo speso dallo Stato in detrazioni. Ovvero, utilizzando un modello empirico studiato dall’Associazione, l’intervento ipotizzato produrrebbe 470 milioni di entrate in più.
Il modello empirico usato per il calcolo
Per arrivare a calcolare il costo del Superbonus per lo Stato, l’Ance è partita da un progetto reale e standardizzato. In questo modo è stato possibile calcolare per ogni fase della lavorazione, la ricchezza prodotta in termini di redditi e utili d’impresa, arrivando di conseguenza a stimare la quota di consumi e investimenti dei soggetti coinvolti.
Nell’intervento tipo si ipotizzano lavori in un condominio che comportano efficientamento termico delle pareti, adeguamento impianti, sostituzione dei serramenti, impianto fotovoltaico, sicurezza e progettazione. Per ogni voce è stata calcolata la componente lavoro e la componente “prodotto”, tenendo presente anche i comportamento successici dei percettori di reddito, ovvero il pagamento delle tasse e dell’iva. Inoltre nel modello vengono stimati gli effetti positivi per le spese delle famiglie grazie all’aumento dell’efficienza dell’immobile e del relativo valore.
Uno sguardo al futuro
Nel paper, l’Associazione guarda avanti con una proiezione al 2028 degli effetti macroeconomici indotti dal superbonus. Partendo da una stima di circa 1,3 milioni di unità abitative coinvolte e una spesa agevolabile di 57,4 miliardi di euro fino al 2028, le entrate in favore dello Stato ammonterebbero a 25,8 miliardi.