Per i redditi bassi che hanno avviato lavori per il Superbonus 90% nel 2023 già a buon punto, il DL Superbonus conferma il contributo a fondo perduto per colmare il gap con la nuova aliquota al 70%
L’ammontare massimo del fondo indigenti è pari a circa 16 milioni di euro per il 2024
(Rinnovabili.it) – Nel pacchetto di misure adottate dal Decreto Superbonus n.212/2023, al momento al vaglio del Senato per la sua trasformazione in legge, non manca un contributo a fondo perduto per colmare il gap tra il Superbonus 90% concesso nel 2023 ed il suo decalage al 70% previsto per il 2024. Ovviamente non tutti potranno beneficiarne. Inoltre, a conti fatti, l’ammontare del fondo stesso appare irrisoria rispetto alla mole di lavori già cominciati e non ancora terminati.
Chi ha diritto al fondo indigenti per il Superbonus 90%
La prima versione del contributo a fondo perduto previsto per gli interventi di Superbonus 90% è comparsa nell’art. 9, comma 3 del D.L. n. 176/2022 e si riferiva alle spese sostenute nel 2023. E’ invece l’articolo 1, comma 2 del Dl 212/2023 a regolamentare chi e in che modalità potrà accedere ai soldi rimasti nel fondo per recuperare parte della percentuale persa nelle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024. Il contributo a fondo perduto si potrà richiedere se:
- il reddito di riferimento calcolato sul quoziente familiare, e non sull’ISEE come invece indicato erroneamente dall’Agenzia delle Entrate, è inferiore ai 15.000 euro;
- se lo stato avanzamento lavori al 31 dicembre 2023 superava almeno il 60% del totale.
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Grazie al fondo verrà erogato il 100% del contributo?
Così come avvenuto nella sua prima versione, si dovrà attendere l’emanazione del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del DL Superbonus, per conoscerne i dettagli. Al momento la cifra totale disponibile per coloro che ne faranno richiesta è pari a 16.441.000 euro. Si tratta della differenza rimasta dai 20 milioni di euro stanziati nel 2023, dei quali sono stati impiegati solo 3.559.000 euro. Cifre che appaiono molto lontane dai circa 100 miliardi di euro di detrazioni totale accumulate dal Superbonus.
Come restituire il contributo non spettante
Il 29 gennaio 2024 con la risoluzione 9/E, l’Agenzia delle Entrate ha inoltre stabilito le modalità da seguire nel caso della restituzione delle somme percepite per il 2023, ma non spettanti. La restituzione deve avvenire tramite il versamento di un F24 elide con i seguenti codici tributo:
- “8158”, “Contributo a fondo perduto per interventi agevolati – Restituzione spontanea – CAPITALE – art. 9, comma 3, DL 176 del 2022”;
- “8159, “Contributo a fondo perduto per interventi agevolati – Restituzione spontanea – INTERESSI – art. 9, comma 3, DL 176 del 2022”;
- “8160”, “Contributo a fondo perduto per interventi agevolati –Restituzione spontanea – SANZIONE – art. 9, comma 3, DL 176 del 2022.