(Rinnovabili.it) – Un condominio italiano medio emette ben 56 tonnellate di CO2, consuma 26 mila euro l’anno e costa alle famiglie una media di 1.300 euro in bolletta. Purtroppo non si tratta di numeri approssimativi, ma di un’attenta ricerca svolta dalla società Domotecnica – Divisione condomini, su un panorama di 1.28o edifici condominiali di 37 differenti Provincie italiane.
Lo studio è stato divulgato questa mattina sul portale web Casa24 Plus che ha pubblicato i drammatici risultati riscontrati dalla mappatura energetica di migliaia di condomini italiani, sottolineando le potenzialità inespresse di un patrimonio che, con piccoli accorgimenti, potrebbe portare a ridurre complessivamente le bollette di oltre 8 mila euro.
La trascuratezza, il degrado e la mancanza di strategie per il risparmio dell’edilizia italiana, sono purtroppo ben conosciute, lasciando poco spazio all’interpretazione, grazie a questa ricerca è stato possibile focalizzare l’attenzione su una delle strutture più diffuse a livello nazionale: il condominio.
L’identikit del condominio tipo corrisponde ad una struttura di medie-piccole dimensioni, con un massimo di 21 alloggi, situato nel Nord Italia e con un impianto centralizzato alimentato a metano e con una caldaia sovradimensionata, dove il 70% dei consumi è dovuto solo alle utenze termiche.
Partendo anche solo dal rinnovamento degli impianti si potrebbero ridurre i consumi medi delle famiglie di 250 euro, raggiungendo una riduzione pari al 50% nel caso di passaggio dal combustibile gas al metano. Per non parlare degli interventi di riqualificazione energetica che, abbattendo il 32,5% dei consumi e spalmati su un milione di condomini, produrrebbe un risparmio economico di 8,3 mld di euro spesi annualmente dalle famiglie italiane per il riscaldamento e l’elettricità.
L’indagine, condotta a partire dal 2009 con la collaborazione delle migliaia di imprese che oggi fanno parte della rete di Domotecnica, è stata portata avanti grazie alla “Campagna di diagnosi energetica gratuita” che ha coinvolto nel processo tutti gli enti locali che hanno aderito al Patto europeo dei sindaci per la riduzione delle emissioni e per il risparmio energetico.
Le conclusioni dell’indagine sono chiare: avviare ora dei percorsi di riqualificazione energetica degli edifici condominiali per risparmiare energia, abbattere le emissioni, ma soprattutto ridurre drasticamente il caro bolletta che grava sulle tasche degli italiani.
Le potenzialità sono infinite soprattutto quando entrano in gioco anche le fonti rinnovabili, sono sufficienti due esempi riportati nel rapporto per avere ben chiari gli obiettivi che dovremmo porci:
- il condominio Fiori a Modena (31 alloggi – 6 negozi) che ha raggiunto un risparmio di 640 euro l’anno per famiglia, tagliando i consumi del 41,2% dei consumi, rientrando nell’investimento in soli 6,2 anni;
- il condominio Pellico a Parma (40 alloggi), che tagliando i consumi del 33,6% ha risparmiato 341 euro l’anno.