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Approvato in via definitiva il Ddl delega per l’adozione del Codice della ricostruzione

Sono 31 le linee guida stabilite per la realizzazione del Codice della Ricostruzione, il primo modello unitario per accelerare i processi post sisma del nostro Paese

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Foto di Angelo Giordano da Pixabay

Una volta approvato anche dal Parlamento, il Governo avrà 18 mesi per definire il Codice della Ricostruzione

(Rinnovabili.it) – Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al testo rivisto del disegno di legge delega per l’adozione del primo “Codice della Ricostruzione”. Un primo assenso c’era stato dal CdM lo scorso gennaio, oggi il testo arriva alla sua versione definitiva con le modifiche proposte dopo la Conferenza delle Regioni e Unificata.

L’obiettivo è semplice: “definire un quadro normativo uniforme finalizzato al coordinamento delle procedure e delle attività di ricostruzione e di ripresa economica dei territori colpiti da eventi sismici”.

Ad oggi infatti, nel nostro Paese sono in atto diverse ricostruzioni post sisma, ma tutte con regole e procedure differenti. Così come avviene per la gestione della prima emergenza affidata alla Protezione civile, l’obiettivo del Codice della Ricostruzione è definire una serie di linee guida univoche a livello nazionale. In questo modo si potranno superare le lungaggini burocratiche innescate da procedimenti e norme ad hoc, a fronte di un modello unico di riferimento.

Uno “Stato di ricostruzione” distinto dallo stato di emergenza

Il Ddl delega licenziato dal CdM mette in campo 31 linee guida da seguire per redigere il Codice.

Si parte prima di tutto con la definizione di un modello nazionale multilivello per i processi di ricostruzione partendo dalla scala nazionale fino a quella locale. Verrà creato un Dipartimento apposito presso la Presidenza del Consiglio quale cabina di regia coordinata con la Protezione Civile e le amministrazioni interessate. Un aspetto estremamente importante di cui dovrà tenere conto il documento è il recupero del tessuto socio-economico, partendo dagli aiuti alle imprese.

Qualora i danni siano di grande entità si potrà procedere alla ricostruzione pubblica dei centri urbani con progetti unitari. Il Codice definirà tutto l’iter dalla programmazione, alla progettazione alla realizzazione degli interventi, assegnando le risorse in base al tipo di danno subito ed alla finalità dello stesso immobile. Da non sottovalutare le regole dedicate all’utilizzo delle macerie che dovranno essere inserite in un percorso di economia circolare.

Dopo la preliminare approvazione del testo, il Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, l’ha definita una “riforma di portata storica”. Un modello di riferimento che, si spera, permetterà di portare finalmente a compimento le molteplici ricostruzioni post sisma al momento avviate nel nostro Paese.

Il testo passerà ora all’esame de Parlamento. Dall’entrata in vigore della legge, il Governo avrà a disposizione 18 mesi per adottare un decreto legislativo recante il “Codice della ricostruzione”.