In una lettera ai ministri, il Presidente Miceli condanna l'esclusione degli architetti dal PNRR. Aver escluso un'intera categoria rappresenta una grave discriminazione.
“Mentre l’Europa punta sulla creatività, l’Italia esclude gli architetti dagli incarichi di collaborazione del PNRR”.
(Rinnovabili.it) – Tra i numerosi incarichi di collaborazione da assegnare per l’attuazione del Pnrr non sono previsti gli architetti.
“Tra le tipologie di professionisti a cui verranno conferiti incarichi di collaborazione per il supporto nella gestione delle procedure complesse nel territorio connesse all’attuazione del Pnrr non viene mai prevista – nello schema del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – la categoria professionale degli Architetti”.
Questo in sintesi il contenuto della lettera del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Francesco Miceli, indirizzata al Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Maria Stella Gelmini nella qualità di Presidente della Conferenza Stato-Regioni, al Capo del Dipartimento della Funzione Pubblica, Marcello Fiori, oltre che ai Presidenti di Anci e Upi.
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“Ciò nonostante la normativa vigente riconosca la piena competenza degli Architetti per materie come Valutazioni e autorizzazioni ambientali (Valutazione d’impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Autorizzazione integrata ambientale ed Autorizzazione unica ambientale), Edilizia e Urbanistica (Permesso di costruire e Procedura di variante urbanistica) ed Appalti (Progettazione, affidamento ed esecuzione di lavori ed Acquisti di forniture e servizi). Attività queste, quotidianamente svolte dagli architetti in base alle vigenti disposizioni di legge (DPR 380/2001, D.Lgs 50/2016, D.Lgs 152/2006)”.
1000 incarichi di collaborazione da assegnare a professionisti
Il problema nasce dal Dpcm di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede di stanziare un contributo pari a 320,3 mln di euro sul “Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU-Italia” per il conferimento di 1000 incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti per il supporto alla gestione delle procedure complesse. Nell’elenco dei professionisti da selezionare nell’Allegato 2 del Dpcm, la figura degli architetti è completamente assente.
“Mentre l’Europa punta sulle nuove tecnologie, creatività e competenze, il nostro Paese, escludendo gli Architetti, dimostra di sottovalutare le strategie connesse con il New European Bauhaus e con l’Agenda europea. La lettera inviata ha il fine di evitare che nel DPCM siano disconosciuti i più elementari principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità che sono alla base del conferimento degli incarichi. Non aver compreso gli architetti rappresenta, infatti, una grave discriminazione”.
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“L’auspicio, conclude Miceli, è quello che, in sede di approvazione definitiva, le categorie del prospetto 2 allegato al DPCM relative alle “Valutazioni e autorizzazioni ambientali”, “Edilizia e Urbanistica” ed “Appalti” possano essere integrate, inserendo anche questa figura professionale”.