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City Protocol: il primo manuale per diventare Smart City

Il primo sistema di certificazione per le città intellligenti, che metterà in contatto municipalità, aziende e centri di ricerca per sviluppare soluzioni condivise in grado di cambiare il mondo

(Rinnovabili.it) – City Council di Barcelona, GDF SUEZ, Cisco ed oltre 30 istituzioni mondiali affiancate dalle organizzazioni universitarie, hanno lanciato ieri a Barcellona in occasione della seconda edizione dello Smart City Expo world congress, il primo sistema di certificazione per le Smart City: City Protocol.

Nato durante il meeting Building Better Cities Together tenutosi a luglio, City Protocol individua per la prima volta la metodologia per definire e creare modelli urbani innovativi, stabilendo nello stesso tempo standard di riferimenti per tutto il mondo, piattaforme multimediali di confronto e soluzioni per lo sviluppo sostenibile vincenti già applicati in determinati contesti. L’organizzazione che avrà il compito di gestirlo sarà la City Protocol Society,  a cui potranno prendere parte municipalità, aziende, enti di ricerca o  attori coinvolti nelle trasformazioni delle città, entrando operativamente in azione ad aprile 2013.

Parola chiave di City Protocol è trasparenza. Tutti i dati, le informazioni e le sperimentazioni tecnologiche, in fase di studio o già applicate, saranno facilmente condivisibili in rete da qualsiasi utente, creando un vero e proprio manuale per lo sviluppo urbano sostenibile.

 

“City Protocol che presentiamo oggi al mondo è un invito a creare una nuova economia basata sulle città. – Ha commentato Xavier Trias, Sindaco di Barcellona – Ci uniamo città di tutto il mondo, aziende private, centri di ricerca e università, per sviluppare soluzioni condivise in grado di risolvere i problemi che ci troviamo ad affrontare oggi e ci possano aiutare a migliorare la nostra vita di cittadini. Questa collaborazione tra le città è ora di fondamentale importanza e noi dobbiamo portarla avanti con questo nuovo modello di collaborazione pubblico-privato”.