Proposte concrete, realizzabili e misurabili, per trasformare i centri urbani in città sostenibili. Le 7 regole di GBC Italia per la transizione ecologica
Vivere in “città sostenibili” sarà indispensabile quando la popolazione mondiale toccherà i 10 miliardi
(Rinnovabili.it) – Non esiste una definizione universale per il termine “città sostenibili”, più che altro si tratta di un insieme di strategie comuni in continua evoluzione, finalizzate assicurare una transizione ecologica che possa aumentare la resilienza, ridurre l’inquinamento e aumentare la qualità della vita di oggi e di domani.
E’ in questo contesto che il Green Building Council Italia ha sviluppato un Position Paper sulla “Sostenibilità urbana” cercando di fare il punto della situazione sullo stato dell’arte delle città sostenibili, dei punti di forza e degli strumenti indispensabili per misurare l’effettivo benessere sociale ed ambientale.
Entro il 2050 il 68% della popolazione mondiale vivrà in città
Nonostante le città occupino solo il 2% della superficie delle terre emerse del globo, è qui che la maggior parte della popolazione mondiale si concentra e vive. I centri urbani emettono il 70% delle emissioni globali di CO2 e consumano il 65% delle risorse, ed entro il 2050 la situazione avrà raggiunto il suo limite massimo sfiorando i 6,7 miliardi di abitanti concentrati nelle città.
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Le strategie europee recentemente emanate, il Next Generation Eu, il Renovation Wave, l’aggiornamento della Direttiva sull’efficienza energetica, confermano l’impellenza di un intervento congiunto per alzare la stanghetta degli obiettivi comuni.
Secondo GBC Italia questa strategia richiede un set di criteri misurabili, verificabili e certificabili.
Le 7 green rules
“Si tratta di un elenco in progress” afferma il Vicepresidente di GBC Italia, Fabrizio Capaccioli, “bisogna proseguire il lavoro sull’edilizia a impatto zero, che in pochi anni ha già mostrato enormi potenzialità ma anche limiti da superare e che rappresenta una delle chiavi di volta della transizione ambientale“. Le sette regole chiave delle città sostenibili sono:
- Carbon neutral: Efficienza energetica, Fonti rinnovabili, Mobilità sostenibile, Low carbon material
- Basso consumo di risorse: Rifiuti zero, Economia circolare, Consumo di suolo
- Resiliente: Drenaggio urbano / invarianza idraulica, Verde urbano, Assorbimento CO2 / termoregolazione, Equilibrio fra suolo urbanizzato (consumato) e naturale (permeabile), adeguata capacità sismica
- Verde: Verde urbano diffuso e accessibile, Cinture verdi periurbane, parchi agricoli, rete ecologica, Parchi urbani e verde di quartiere, Pareti e tetti verdi
- Salubre: Aria, Acqua, Rumore, Comfort climatico e luminoso
- Accessibile: Trasporti pubblici, Mobilità dolce e a zero emissioni, Servizi distribuiti / decentrati, Mixité
- Inclusiva: Servizi sociali, educativi, sanitari, Spazi pubblici e di aggregazione, Opportunità di lavoro, Reti di solidarietà e volontariato, Partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e all’amministrazione
La Green Building Map degli edifici verdi della capitale
Anche in Italia sta prendendo piede una sempre maggiore consapevolezza green, che ha portato il nostro Paese a scalare la classifica europea per progetti certificati LEED. A Roma per esempio, è stata stilata la Green Building Map dei green building della capitale, uno strumento utile a misurare le politiche di trasformazione del settore delle costruzioni. Ad oggi sono 160 gli edifici romani che hanno adottato protocolli di certificazione energetica ambientale, tra i quali Palazzo Silvestri Rivaldi, l’Acquedotto Romano e la Chiesa di San Giuseppe Falegnami.
“In questo quadro si inserisce il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare con 2 miliardi e 800 milioni di euro, capace di guardare alle politiche della casa pubblica e sociale per un più ampio disegno strategico e ridurre il disagio abitativo soprattutto nelle periferie, innescare processi di rigenerazione del tessuto socio-economico, aumentare accessibilità e sicurezza delle aree urbane, contenere e ridurre il consumo di suolo”, ha concluso il Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Teresa Bellanova, facendo riferimento ai fondi stanziati nell’ambito del Pnrr.
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