Un'architettura sinuosa, come le valli scavate dal vicino fiume, arricchita da soluzioni sostenibili per ridurre i consumi e massimizzare l'efficienza. Il nuovo edifici firmato Zaha Hadid per la città di Xi'an
Il Jinghe New City Culture & Art Centre di Zaha Hadid Architects è il vincitore del concorso internazionale
(Rinnovabili.it) – Un territorio fertile quello cinese, per il team di Zaha Hadid Architects che si è aggiudicato la vittoria del concorso internazionale per Jinghe New City Culture & Art Centre situato nella città di Xi’an. La proposta rappresenta in pieno la fluidità delle tipiche architetture dello studio Hadid, senza trascurare una maggiore attenzione a favore della sostenibilità e dell’efficienza energetica.
Il nuovo hub culturale servirà da collegamento tra le strutture del distretto accademico di scienza e tecnologia, passando sopra all’autostrada urbana a 8 corsi della città. Grazie ai suoi istituti di ricerca e ad un attento impegno a favore dell’ambiente infatti, la città di Xi’an è diventata oggi un importante punto di riferimento nazionale. Qui si concentrano molte industrie ed aziende dedicate all’efficienza energetica, allo sviluppo di materiali innovativi, all’intelligenza artificiale e alla ricerca aerospaziale.
Un ponte sulla città
Il Jinghe New City Culture & Art Centre ricalcherà le forme sinuose delle valli montuose che il fiume Jinghe ha scavato nella zona. I volumi saranno interconnessi e stratificati, arricchiti da numerose corti verdi. Al suo interno troveranno posto un teatro flessibile per le arti, sale multifunzionali, studi, gallerie espositive ed una biblioteca multimediale. Ed è proprio in quest’ultimo ambiente che i progettisti inseriranno un altro elemento di grande attualità: la realtà virtuale per “ampliare i confini dell’apprendimento”.
Non è un segreto che l’architetto Patrik Schumacher, successore di Zaha Hadid, abbia un debole per il metaverso e tutto ciò che ne fa parte. Ne è la prova Liberland, la città virtuale progettata dal team per l’eclettico imprenditore ceco Vít Jedlička.
Attenzione alla progettazione passiva
Il progetto sfrutterà una serie di terrazze e spazi aperti per portare la luce naturale nel cuore dell’edificio. Il piano degli architetti per ridurre i consumi energetici prevede misure per l’ottimizzazione della ventilazione e dell’illuminazione naturale, oltre a dare la priorità ai materiali di origine locale.
Leggi anche Greenbuilding, l’ultima opera di Zaha Hadid ha la forma dell’infinito
Una serie di pannelli fotovoltaici copriranno poi i consumi elettrici in loco ed un sistema di raccolta delle acque piovane aiuterà a ridurre quelli idrici.