Al momento il sistema LCBI è valido in 8 Paesi europei: Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito
(Rinnovabili.it) – Armonizzare i sistemi europei di valutazione dell’impronta di carbonio dell’edifici, partendo dal cruciale settore del Real Estate. Sono questi i presupposti che stanno alla base della Low Carbon Building Initiative (LCBI), una delle prime metodologie europee connessa ad un programma di certificazione che si basa sull’Analisi del Ciclo di Vita degli Edifici (Life-Cycle Assessment, LCA).
Dimezzare l’impronta di carbonio del settore
Che il settore delle costruzioni sia uno dei principali responsabili delle emissioni di carbonio a livello globale, è ormai cosa nota. L’intero comparto si è perciò impegnato a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ma raggiungere la decarbonizzazione comporta agire simultaneamente non solo sull’utilizzo e la costruzione dell’edificio, bensì anche sulla produzione dei materiali stessi e sulla sua demolizione.
Allo scopo di metter tutto a sistema è perciò stata creata la Low Carbon Building Initiative (LCBI), una delle prime metodologia standardizzate a livello europeo in linea con le principali norme e strumenti esistenti (Tassonomia, Level(s), CRREM, RICS). L’LCBI prende in considerazione l’intero ciclo di vita dell’edificio e fissa diversi livelli di soglia per creare un’etichetta che mette in risalto gli edifici con standard ambientali esemplari.
Nato nel 2022 dai più importanti operatori del settore, insieme all’Association Bâtiment Bas Carbone (BBCA, creata nel 2015), il programma di certificazione LCBI sarà riservato in un primo tempo unicamente alle nuove costruzioni, per poi arrivare in un secondo tempo ad includere tutti gli edifici nuovi, rinnovati ed esistenti. In questi due anni il know-how dell’associazione BBCA si è confrontato con oltre 50 esperti di Analisi del Ciclo di Vita, tra i quali anche i team della Commissione europea. Inoltre, 16 progetti pilota in diversi paesi europei hanno consentito di testare sul campo le potenzialità e le criticità del sistema la fine di stabilire i livelli di soglia della certificazione. Tra gli sponsor del progetto ci sono alcuni dei principali attori del reale estate quali AXA IM Alts, BNP Paribas Real Estate, Bouygues Immobilier, BPI Real Estate, Covivio, GENERALI Real Estate, ICAMAP, Ivanhoé Cambridge, NSI, WO2, oltre ai partner della fase pilota. Al momenti i Paesi in cui è possibile utilizzare questo nuovo sistema di certificazione sono Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito.
I Tre livelli di soglia per certificare il Ciclo di Vita degli edifici
Il programma di certificazione Low Carbon Building Initiative prende in considerazione l’intero ciclo di vita degli edifici e valuta le prestazioni di ogni singolo immobile in base a tre indicatori:
- carbonio incorporato (emissioni dei componenti dell’edificio) espresso in kg di CO2e/m² su 50 anni
- carbonio operativo (basato sui consumi e sulle fonti di energia), in kg CO2e/m²/anno
- carbonio biogenico (utilizzo di materiali di origine biologica) nell’edificio, espresso in kg CO2e/m².
Per raggiungere uno dei tre livelli di soglia (Standard, Buono, Eccellente”, ciascun indicatore è valutato in base a due criteri: la completezza dell’analisi del ciclo di vita e il raggiungimento dei livelli di soglia di emissione di carbonio. La matrice di valutazione condivisa favorisce la trasparenza ed ovviamente il confronto tra i vari edifici che compongono il patrimonio immobiliare europeo.
I vantaggi per gli operatori
Ma quali sono i vantaggi reali per gli operatori che lavorano nel comparto del real estate? Secondo i fautori del sistema LCBI sono numerosi:
- Per i committenti si tratta di uno strumento di progettazione a bassa emissione di carbonio e di un modo per valorizzare gli edifici con standard ambientali esemplari.
- Per gli investitori, LCBI rappresenta la possibilità di accedere a dati coerenti e confrontabili riguardanti l’impronta di carbonio degli edifici durante tutto il ciclo di vita e serve quindi da indicatore affidabile per gli investimenti.
“L’impegno dei partner di LCBI è stato fondamentale per costruire questo strumento europeo innovativo, oramai accessibile a tutto il settore immobiliare. Un’armonizzazione di questo tipo invierà un segnale forte al mercato e incoraggerà gli investimenti privati nell’edilizia a bassa emissione di carbonio”, commenta Arnaud Regout, presidente dell’Advisory Board di LCBI, Chief Investment Officer BPI Real Estate. Per favorire la decarbonizzazione totale, tutti i risultati e le certificazioni prodotte dalla Low Carbon Building Initiative sono disponibili online, semplificando notevolmente il confronto delle impronte di carbonio in Europa.