Il mercato dei crediti ha parzialmente riaperto. Tra chi accetta la cessione del credito nel 2023 troviamo alcune delle Banche che hanno recuperato capienza fiscale e numerose piattaforme per l'acquisto e la cessione di crediti con possibili “sconti”.
Il valore del tesoretto di crediti ancora incagliati sarebbe pari a 25 miliardi di euro
(Rinnovabili.it) – Il blocco alle cessioni del credito ed allo sconto in fattura imposto dalla Legge n.38/2023, ovvero la conversione del famoso decreto Cessioni Dl 11/2023, ha eliminato per gli italiani ogni possibilità alternativa alla detrazione diretta dei bonus edilizi. Tuttavia rimane un vero e proprio tesoretto di quasi 25 miliardi di crediti ancora bloccati nel sistema che i cittadini, le imprese ed i professionisti non riescono a trasformare in liquidità. Fatta questa premessa la domanda sorge spontanea: ma chi accetta la cessione del credito nel 2023? Proviamo a fare una panoramica sul mercato.
Quali banche accettano oggi la cessione del credito?
La prima banca ad aver riaperto la cessione del credito è stata UniCredit che si rivolge solo a professionisti o imprese con partita iva e con un credito maturato per spese sostenute nel 2022. UniCredit accetta la cessione del credito nel 2023 solo per valori superiori ai 10mila euro ed inferiori ai 600mila. Ovviamente la documentazione richiesta è approfondita ed indispensabile per non incorrere in frodi.
All’acquisto di crediti si è aggiunta poi Intesa Sanpaolo che di recente ha sottoscritto un accordo con la Salcef Group mettendo a punto un meccanismo di ri-cessione dei crediti poi utilizzato a ruota da altri istituti. Il modello di ricessione prevede la sottoscrizione di un accordo quadro con l’impresa che acquista crediti dalla banca per portali in compensazione nei propri F24. In questo modo la banca libera capacità fiscale per i propri clienti. Il Gruppo Intesa, grazie al supporto della piattaforma Deloitte, è arrivata ad acquistare oltre 16 mld di crediti fiscali.
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Anche Sparkasse, la Cassa di Risparmio di Bolzano, accetta la cessione del credito 2023 da imprese o famiglie che li hanno maturati con interventi di Superbonus ed Ecobonus. Il plafond stanziato ad oggi è pari a 20 milioni di euro e l’importo minimo cedibile è di 10 mila euro, fino ad un massimo di 500 mila euro.
Crediti acquistati anche da Bpm grazie all’accordo con Sciuker Ecospace che ha permesso alla società di recuperare capacità fiscale grazie alla cessione di 30 milioni di crediti fiscali.
Resta chiusa per il momento la possibilità di cedere il credito a Poste Italiane, che da qualche mese sembrerebbe al lavoro per riaprire il meccanismo.
Quale piattaforma accetta la cessione del credito nel 2023?
Mentre aspettiamo che arrivi giugno e si delinei la famosa piattaforma gestita da Enel X e probabilmente supportata da Cassa Depositi e Prestiti, esistono diverse piattaforme che gestiscono i crediti fiscali dei bonus.
SiBonus. Il portale SiBonus accetta cessioni del credito del 2023 facilitando il rapporto tra domanda ed offerta. Grazie ad una convenzione con Confartigianato ed InfoCamere gli interessati possono cedere e acquistare crediti “controllati” dalla piattaforma al pari di un e-commerce, avendo ben chiaro il prezzo di vendita o acquisto.
Finanza.Tech è una piattaforma online che permette di calcolare quanto si può ottenere liquidando il proprio credito a determinate società presenti nel portale. L’ultimo accordo della piattaforma ha riaperto l’acquisto di crediti da bonus edilizi per un importo di 425 milioni di euro nel triennio 2023-2026.
Girocredito. Anche in questo caso il sistema funziona come un’asta nella quale i crediti vengono messi in vendita da privati o aziende. I potenziali acquirenti che siano privati o banche, inseriscono la propria offerta d’acquisto, ed al termine dell’asta la transazione si conclude a favore del vincitore.
Innova Credit è una piattaforma che permette di acquistare crediti d’imposta da bonus edilizi certificati. L’aspetto conveniente della piattaforma è lo sconto applicato in fase di acquisto rispetto al prezzo al valore nominale: per i crediti compensabili in 4 anni come Superbonus e Sismabonus lo sconto è del 15%, mentre per le compensazioni in 10 anni lo sconto arriva al 28,5%. L’impresa cedente andrà invece a recuperare lo “sconto applicato” nell’ultimo anno della compensazione.