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Cessioni del credito in pericolo: le Banche hanno esaurito la capienza fiscale

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Il resoconto della Commissione parlamentare d’inchiesta incaricata di analizzare il mercato delle cessioni del credito

(Rinnovabili.it) – Si è chiusa nel peggiore dei modi l’inchiesta avviata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario guidato da Carla Ruocco e condotto su 11 istituti finanziari in merito al mercato delle cessioni del credito. Degli 81 miliardi di capienza complessivi individuati per il quinquennio sono già stati impegnati ben 77 miliardi, comprensivi sia delle pratiche già asseverate che di quelle in lavorazione.

Niente di buono dunque sul fronte del Superbonus che, nonostante le recenti correzioni sulle responsabilità in solido delle banche apportate dalla Legge di conversione del DL Aiuti bis, non riesce a ripartire.

Poco più di 4 miliardi di plafond residuo dunque resterebbero a disposizione delle cessioni del credito per i prossimi cinque anni. Una cifra chiaramente non adeguata alla portata dei lavori di riqualificazione attivati con il solo Superbonus.

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Le opzioni alternative alla detrazione diretta degli incentivi legati ai bonus edilizi si è da subito dimostrata una valida alternativa per coloro che, pur avendo il desiderio e l’esigenza di intervenire sul proprio immobile con una riqualificazione energetica, non avevano liquidi sufficienti per anticipare le spese e recuperarle in 10 o 4/5 anni (a seconda dell’incentivo) in detrazione.

Altri 5 anni di Superbonus

Secondo i calcoli della commissione d’inchiesta la capienza fiscale annua destinata alle cessioni dei crediti è pari a circa 16,3 mld. Se moltiplicata per i prossimi 5 anni di possibile utilizzo del Superbonus, si arriva a poco più di 81 mld. Cifra che ovviamente lievita se applicata agli altri bonus edilizi, ancora strutturali per i prossimi 10 anni.

I suggerimenti della Commissione

Secondo la commissione per riattivare il circuito delle cessioni del credito, saranno necessari diversi interventi. Innanzitutto potrebbe valutare la possibilità di estendere dagli attuali 4/5 anni a 10 anni il periodo di utlizzo dei crediti del superbonus 110%. Tuttavia “tale proroga se, da un lato, può consentire alle banche di recuperare una certa capacità fiscale, dall’altro può tuttavia peggiorare i tassi di sconto applicati dal sistema bancario ai soggetti cedenti (dall’attuale 9% a circa il 18%)”.

L’altro intervento proposto dalla commissione e messo in atto dal Dl Aiuti bis è proprio la limitazione della responsabilità solidale in caso di cessione a terzi, svincolando questi ultimi dalle eventuali frodi perpetrate a monte della cessione.

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