Con una risposta in Commissione Finanze, Freni afferma che entro la metà di marzo saranno processate le pratiche di cessione del credito di Poste Italiane
Dopo il Decreto Sostegni Ter era stata bloccata l’acquisizione del credito da parte di Poste e altri Istituti finanziari
(Rinnovabili.it) – Entro la metà del prossimo mese di marzo, saranno sbloccate tutte le istruttorie di cessione del credito a Poste Italiane, avviate e rimaste in sospeso. A confermarlo è il Sottosegretario di Stato Federico Freni, durante un’interrogazione in commissione Finanze della Camera.
I dubbi sono legittimi, soprattutto dopo il caos scatenato poche settimane fa con il Decreto Sostegni Ter.
La storia infinita delle cessioni del credito
Per contrastare le frodi connesse ai bonus edilizi, il Governo aveva in un primo momento limitato ad una sola possibilità, la cessione del credito maturato per le detrazioni.
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La norma aveva spaventato non poco gli operatori finanziari come Poste Italiane, che avevano nell’immediato, smesso di acquistare ulteriori cessioni di crediti.
Le ripercussioni sul settore delle costruzioni sono state molteplici, con pausa generalizzata e blocco dei cantieri già in difficoltà per la mancanza di manodopera e per i costi dei materiali.
Il correttivo è arrivato con il Decreto Legge approvato d’urgenza durante lo scorso Consiglio dei Ministri del 18 febbraio, ma ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
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Quest’ultima norma porta a tre cessioni complessive possibili, effettuate però a favore di enti finanziari e banche.
Istruttorie sbloccate per le cessioni del credito a Poste Italiane
Con l’interrogazione n 5-07577 l’On. Eugenio Sangregorio, ha perciò chiesto chiarezza in merito ai ritardi verificatisi nella gestione delle pratiche di cessione del credito a Poste Italiane.
La risposta del sottosegretario Freni ha sciolto ogni dubbio.
“Poste Italiane, sentita in proposito, segnala che entro la metà del prossimo mese di marzo saranno, comunque, esitate tutte le istruttorie in corso”.
In merito ai ritardi, si legge nella risposta, le motivazioni vanno ricercate nell’evoluzione normativa e regolatoria, che “ha comportato inevitabilmente la revisione del processo e delle procedure che regolano l’acquisizione dei crediti d’imposta, al fine di garantire un continuo adeguamento del modello operativo, con il progressivo rafforzamento dei controlli antiriciclaggio e antifrode sempre messi in campo. Tali aggiornamenti della regolamentazione di riferimento hanno implicato, a livello operativo, molteplici revisioni del processo e dei sistemi che hanno richiesto e richiedono i necessari tempi tecnici di realizzazione.”.
In ogni caso, fa presente Poste Italiane, “risulta comunque possibile recedere in ogni momento dal contratto di cessione del credito a Poste italiane secondo le modalità ivi indicate riacquisendo il proprio credito d’imposta ove si voglia cedere ad altro operatore”.
Restiamo in attesa della pubblicazione in GU del Decreto Legge che sbloccherà le cessioni dei crediti e dell’ulteriore Decreto Prezzi già firmato dal Ministro Cingolani, di revisione dei massimali inerenti le asseverazioni delle spese.