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Cessione del credito: anche Poste Italiane chiude ai nuovi. Freni: “Superbonus si, ma al 90%”

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Foto di LEEROY Agency da Pixabay

Sottosegretario Freni: “Non possiamo più accettare che ci siano imprese con cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a scontare”

(Rinnovabili.it) – Era rimasto l’ultimo soggetto ad accettare ancora nuove richieste per la cessione del credito, ma da qualche giorno anche Poste Italiane ha chiuso i rubinetti.

Come si legge nell’avviso comparso sul sito dedicato, il servizio “è sospeso per l’apertura di nuove pratiche. È possibile seguire l’avanzamento delle pratiche in lavorazione e caricare la documentazione per quelle da completare”.

La chiusura non arriva inaspettata. La capacità fiscale era ormai in esaurimento e la paura della responsabilità solidale portata con sè dalle circolari dell’Agenzia delle Entrate aleggia ormai da mesi su imprese e istituti finanziari. A mettere il carico sono state però le recenti sentenze della Corte di Cassazione che hanno messo nero su bianco la possibilità del sequestro preventivo dei corrispondenti crediti d’imposta, anche se i cessionari sono estranei al reato o abbiano comunque agito in buona fede.

Nonostante i continui aggiornamenti normativi e lo scricchiolante meccanismo della cessione dei crediti, i bonus edilizi proseguono la loro corsa, guidati dal Superbonus che, come evidenzia ENEA nel report di ottobre, ha raggiunto e superato la soglia dei 55 miliardi di investimenti.

Leggi anche Report ENEA Superbonus: ad ottobre detrazioni per oltre 55 miliardi

Sbloccare la cessione del credito e portare il Superbonus al 90%, le ipotesi del Governo

Nel frattempo il nuovo Governo si dice pronto a mettere mano al sistema della cessione del credito ed al superbonus. “C’è una sola cosa che non possiamo più accettare: che ci siano imprese con cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a scontare. Ci sarà un nuovo intervento sui crediti, qualcosa per sbloccarli in modo definitivo. Se c’è una cosa che non è accettabile è che questa normativa cambi ogni mese e mezzo, questo non ce lo possiamo più permettere. Troveremo una soluzione per dare respiro a queste imprese, ma questo respiro non può essere un bagno di sangue per le casse dello Stato”. Ha dichiarato ieri a Radio 24 il sottosegretario al Ministero dell’Economia, Federico Freni, che si è poi spinto a parlare anche di Superbonus e percentuali.

Superbonus? Adelante ma con giudizio – ha detto ancora Freni -. Non ci facciamo prendere dalla smania di dare concretezza a tutto nello stesso momento, la legge di Bilancio avrà questi contenuti e sul superbonus valuteremo cosa fare. Il 90% è più di un’ipotesi ed è allo studio l’estensione per le unifamiliari per cui c’era il termine del 30 settembre, termine che si può riaprire per le fasce di reddito che ne hanno realmente bisogno”.

Le indiscrezioni delle ultime settimane avevano fatto ipotizzare una prosecuzione delle detrazioni in edilizia dedicate all’efficientamento, ma passando ad un unico bonus con percentuale ridotta.

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