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Cessione del Credito a Poste, il 2024 porta nuove, ma non sono buone

Importanti novità in arrivo a partire dal prossimo 8 gennaio 2024 sulla piattaforma di acquisto crediti di Poste Italiane. Nel frattempo la class action dell'edilizia cita Poste in Tribunale.

Cessione del Credito a Poste
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Dalla prossima settimana non sarà più possibile cedere a Poste i crediti maturati per interventi realizzati nel 2023

(Rinnovabili.it) – Il nuovo anno porterà novità anche sul fronte delle opzioni alternative alla detrazione diretta, nello specifico le sarà la cessione del credito a Poste Italiane a subire importanti modifiche.

Chi può richiedere la cessione del credito a Poste italiane?

Da quando la piattaforma di acquisto crediti di Poste Italiane ha riaperto i battenti, i destinatari dell’intervento sono unicamente le persone fisiche titolari originari del credito e che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri, ovvero valido solo per le “prime cessioni”. L’importo massimo cedibile è pari a 50.000 euro, un limite che sale a 150mila nel caso di crediti ceduti antecedentemente alla data di riapertura del servizio.

Quanto costa la cessione del credito a Poste Italiane?

L’importo liquidato per la cessione del credito d’imposta varia a seconda del bonus di riferimento e del numero di annualità previste per il recupero. La piattaforma di Poste Italiane fornisce alcuni esempi pratici esplicativi.

  • Per gli interventi del Superbonus 110% con recupero in 4 anni, verranno liquidati 94 euro ogni 110 euro di crediti d’imposta acquistati da Poste Italiane.
  • Per gli interventi diversi dal Superbonus 110% con recupero in 5 anni, verranno liquidati 84,5 euro ogni 100 euro.
  • Per interventi diversi dal Superbonus 110% con recupero in 10 anni, verranno liquidati 70 euro ogni 100 euro acquistati da Poste.

Quali crediti possono essere ceduti?

Come già anticipato il servizio è valido unicamente per le prime cessioni relative ad interventi di:

  • Superbonus 110%, specifici interventi in ambito efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, eliminazione delle barriere architettoniche, ripartito in 5 quote annuali o in 4 quote annuali per le spese sostenute dal 2022;
  • Ecobonus ordinario, efficienza energetica e installazione di impianti fotovoltaici, ripartito in 10 quote annuali;
  • Sismabonus ordinario (misure antisismiche), ripartito in 5 quote annuali;
  • Ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio), ripartito in 10 quote annuali;
  • Recupero o restauro facciate, ripartito in 10 quote annuali;
  • Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, ripartito in 10 quote annuali;
  • Eliminazione delle barriere architettoniche, a fronte di spese sostenute dal 1° gennaio 2022, ripartito in 5 quote annuali.

Le novità 2024 sulla cessione a Poste Italiane

Ma cosa cambia con l’inizio di questo nuovo anno? La piattaforma web di Poste Italiane segnala che a partire dall’8 gennaio 2024 sarà possibile richiedere la cessione delle annualità fruibili solo a partire dal 2025, per crediti maturato e riferiti a spese sostenute solo nel 2024 o di rate residue degli anni precedenti. Ciò significa che i crediti maturati per gli interventi del 2023, non saranno più acquistati dal portale di Poste Italiane, lasciando

La Class Action dell’Edilizia cita Poste in Tribunale

Ad aggiungere carne al fuoco in questo inizio anno a dir poco surriscaldato, pensa CANDE, la Class Action Nazionale dell’Edilizia che il 29 dicembre ha presentato presso il tribunale Civile di Roma una citazione nei confronti di Poste Italiane per inadempienza contrattuali. La richiesta chiede il risarcimento del danno e della perdita dell’occasione di guadagno, danno per lesione del diritto all’immagine, reputazione commerciale e rispettabilità oltre a interessi di mora sui mancati investimenti (lucro cessante).

La class action parte proprio in concomitanza con l’emanazione dell’ultimo Decreto Legge detto ad hoc per il Superbonus a dir poco vergognoso nonché sanzionatorio che vede restrizioni ulteriori agli incentivi fiscali sui bonus edilizi che pian piano saranno dirottati verso l’abolizione totale con conseguenze letali”, sottolinea CANDE nel comunicato stampa diramato qualche giorno fa.