Il grattacielo più alto d'Italia con 209 m d'altezza per 208 milioni di euro di spesa totale, promette di essere sostenibile, rispettando, sulla carta, gli standard di certificazione ITACA
(Rinnovabili.it) – Partono oggi i lavori per la costruzione della nuova sede della Regione Piemonte che, secondo progetto dovrebbe aprire le porte ai futuri impiegati per il 2015. Con i suoi futuri 209 metri distribuiti in 41 piani, diverrà il grattacielo più alto d’Italia e racchiuderà in sè tutte e 27 le sedi degli uffici del capoluogo piemontese attualmente sparse sul territorio. Il disegno architettonico è ad opera dell’archistar Massimiliano Fuksas e sia in fase costruttiva che a regime, sarà certificato secondo il protocollo ITACA, soddisfando il fabbisogno energetico dell’edificio attraverso l’integrazione del teleriscaldamento con le tecnologie di risparmio energetico e gli impianti di energia pulita. Dunque pannelli fotovoltaici, pompe di calore ed impianti geotermici, saranno i principali accorgimenti energetici della struttura, che secondo la valutazione del progetto preliminare, si è aggiudicata un punteggio di 3.4 (su valore massimo 5) dal protocollo ITACA.
Nonostante gli aspetti di sostenibilità legati anche all’impiego di materiali di ultima generazione per favorire l’abbassamento del livello d’inquinamento, il progetto ha già destato numerose critiche, infiammate in primis dal consistente costo della nuova sede, con 208 milioni di euro, 25 dei quali riservati alla percella del celebre architetto. Il governatore della Regione Piemonte Roberto Cota, si è difeso affermando che “in un’ottica di razionalizzazione delle spese da parte della Regione, la nuova sede unica permetterà un risparmio rispetto ai canoni d’affitto che oggi dobbiamo pagare, nonchè un’importante opera di riqualificazione per una delle tante ex-aree industriali dismesse di Torino”. Infatti al posto della vecchia area Avio, il masterplan accanto alla Torre “Unica” della Regione, prevede la costruzione di un parco urbano di 25 mila mq, un centro servizi, un asilo nido ed un parcheggio interrato.
Non resta che augurarci che i criteri di sostenibilità ed efficienza energetica, associati al progetto, vengano effettivamente rispettati, per evitare l’ennesimo spreco di denaro nel nome dell'”Efficiena”, ma senza riscontro nella realtà.