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Certificazione energetica edifici: nel 2021 confermata crescita degli immobili in classe A

Il rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici elaborato da ENEA-CTI mostra un aumento degli immobili in classe A4-B. Scendono del 2% le classi F e G confermando l'importanza della normativa nazionale sulle prestazioni.

Certificazione energetica edifici
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Il Rapporto è redatto a partire da 1,3 milioni di APE trasferiti dalle Regioni al sistema SIAPE

(Rinnovabili.it) – Dopo lo stop subito nel 2020, sembra essere ricominciato il tred di crescita delle sempre maggiori prestazioni energetiche del parco immobiliare nazionale. A confermarlo è il terzo Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici risultato della collaborazione tra ENEA e CTI (Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente).

L’analisi ha coinvolto circa 1,3 milioni di attestati APE trasferiti dai catasti energetici di 17 Regioni e 2 Province Autonome, nel Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica nazionale (SIAPE).

Il rapporto registra una leggera ma significativa crescita della certificazione energetica degli edifici in classe A4-B (+1,5%) contro una diminuzione del 2% degli edifici nella classe peggiore F e G. Il trend riprende la crescita che si era riscontrata nel triennio 2016-2019 poi interrotta a causa della pandemia.

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E’ importante notare che circa l’85% degli Ape presi in esame dal rapporto 2021 è stato redatto in seguito a passaggi di proprietà e locazione, il 3% riguarda invece le nuove costruzioni, quasi il 4% le riqualificazioni energetiche e il 2,5% le ristrutturazioni importanti. Si tratta dunque di una percentuale predominante di edifici costruiti prima del 1991, ma sono invece le tre categorie finali a guidare la classifica in quanto a migliori prestazioni energetiche, essendo tenute a rispettare le recenti normative in ambito energetico.

Ed il risultato di tali politiche si legge chiaramente nei dati presentati nel rapporto ENEA-CTI: gli immobili residenziali realizzati dopo il 2016 mostrano un indice di prestazione energetica globale inferiore del 60% rispetto a immobili realizzati prima del 1945. E di circa il 50% inferiore rispetto a quelli costruiti tra il 1945 e il 1991.

Aspetti positivi e negativi del sistema di certificazione energetica degli edifici secondo gli operatori

Novità della terza edizione del Rapporto è il sondaggio rivolto ad oltre 6.700 tecnici in merito ai diversi aspetti del sistema di certificazione nazionale. L’obiettivo è uniformare la certificazione a livello nazionale, rendendo sempre più chiari i vantaggi per i consumatori ed omogeneizzando anche i costi e tempistiche.

Quasi l’80% degli intervistanti reputa rilevante il consolidamento del quadro esistente per tutte le categorie di edifici. Indispensabile per quasi tutti gli operatori interessati, è la semplificazione delle procedure e l’avvio di un sistema di verifica per scongiurare le possibili frodi o la concorrenza sleale.
“Dai risultati del Rapporto emerge l’ulteriore rafforzamento della collaborazione tra ENEA, CTI, Regioni e Province Autonome” sottolinea il Presidente ENEA, Gilberto Dialuce.Questo al fine di favorire l’aumento dell’efficacia e delle potenzialità degli APE, anche in relazione alla necessità di ottenere un’immagine più completa del panorama nazionale offerto dal SIAPE, i cui dati saranno integrati nel nuovo Portale Nazionale delle Prestazioni Energetiche degli Edifici (PNPE2) lanciato recentemente da MiTE ed ENEA e destinato a svolgere una funzione informativa e di assistenza per cittadini, imprese e pubblica amministrazione”. “E’ positivo vedere come gli sforzi compiuti per preparare ed aggiornare la metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici, definita in buona parte dalle norme elaborate dal CTI, stia dando i suoi frutti” sottolinea il Presidente del CTI, Cesare Boffa. “Si tratta di un lavoro corale, compiuto assieme ad ENEA, alla Pubblica Amministrazione e agli operatori, i cui risultati positivi sono evidenziati dal Rapporto 2022”.

Scarica il Report completo.