Tempo di crescita per il mercato delle case modulari prefabbricate
(Rinnovabili.it) – Case modulari prefabbricate, sostenibili e innovative. Ma soprattutto made in Italy. A realizzarle oramai in ben 15 Paesi nel mondo (Italia compresa) è l’udinese Homy. La giovane società ha brevettato una soluzione di edilizia modulare basata su pannelli interamente prefabbricati, con certificazioni europee sul prodotto e sul sistema qualitativo (ISO 9001). L’intero processo di produzione avviene off-site. La società realizza e preassembla i moduli costruttivi nello stabilimento e quindi li invia in cantiere dove vengono assemblati in base a schemi pre-elaborati. I progetti includono struttura, impiantistica e finiture.Il tutto, sottolinea la startup è pensato a “misura di cantiere”, valutando attentamente destinazione d’uso, condizioni climatiche, acustiche e requisiti normativi.
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La soluzione si presta sia per strutture temporanee che permanenti, offrendo solidità, resistenza e durabilità. E soprattutto riciclabilità. Non solo dei materiali ma degli stessi progetti. Le case modulari prefabbricate di Homy possono, infatti, essere smontate e ricostruite altrove anche da personale non specializzato.
L’offerta dell’azienda si inserisce, oggi, in un panorama in rapida crescita. Studi di settore prevedono che il mercato degli edifici prefabbricati, solo in Europa, aumenterà a un tasso CAGR di circa il 5,5% dal 2021 al 2026. A trainare il comparto è principalmente la domanda di edifici residenziali di altezza medio-bassa, case popolari ed edilizia sociale, che trovano nel settore una risposata rapida, economica e chiavi in mano. Uno slancio, tuttavia, non solo europeo. A livello mondiale si stima una cifra di 3,9 milioni di unità abitative entro il 2024.
Gli obiettivi di Homy
In questo mercato Homy si è già ritagliato uno spazio internazionale installando oltre 20mila metri quadri di moduli in 15 Paesi , fra cui Italia, Svizzera, Francia, Giordania, Messico, Cile e Perù. E può contare su accordi e collaborazioni con operatori del calibro di Modular Building Institute (ente di riferimento del settore), EIC (European International Contractors), Tent (alleanza globale per i rifugiati).
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Per crescere ulteriormente la startup ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe. L’iniziativa si concluderà entro l’estate e punta a raccogliere di 200mila euro da impiegare per ricerca e sviluppo di soluzioni tecniche e materiali sempre più innovativi. L’obiettivo dell’azienda è raggiungere una ulteriore differenziazione rispetto alla concorrenza, una digitalizzazione e spinta dei processi e del controllo, sia delle fasi di pre-montaggio che di installazione, fino alla valutazione di dotazione stampanti 3D per la costruzione dei moduli- E la creazione di un hub logistico e di pre-assemblaggio per presidiare al meglio la catena della sub-fornitura, al fine di ottenere un vantaggio competitivo in termini di qualità ed economicità.