Tre scenari che cambieranno in base a come gestiremo il cambiamento climatico, tra viaggi sottoforma di ologrammi, carta da parati con microalghe e smart home stampate in 3D grazie al micelio
I tre scenari del prossimo futuro fanno parte del decimo Life at Home Report di IKEA
(Rinnovabili.it) – La celebre azienda produttrice di mobili svedese, IKEA Retail, sta pianificando il proprio futuro partendo da una domanda: come sarà la vita nelle case del 2030? Questa volta il quesito è però stato posto all’Intelligenza Artificiale, ottenendo come risposta tre potenziali scenari di vita domestica, futuristici si, ma non troppo lontani dalla realtà: Home on the Go, Resilient Communities and A Nurtured Home.Il progetto fa parte della decima edizione dell’IKEA Life at Home Report realizzato in collaborazione con PJADAD per l’IA e con il direttore artistico freelance, Per Eriksson.
Tre scenari per tre protagonisti
Il nostro salto nel futuro con IKEA, viaggia parallelamente alla vita di tre individui: Jin, Angela e Jamie. Ci troviamo così a scoprire che la casa del 2030, vedrà una forte presenza delle tecnologie più all’avanguardia in un caleidoscopio di opportunità che spaziano tra feste olografiche, carta da parati biosolare ed oggetti stampati in 3D.
Questi possibili futuri sono stati creati scavando in quelli che chiamiamo “primi segnali di cambiamento”, permettendoci di comprendere le potenziali traiettorie future. Costruendo molteplici scenari futuri, possiamo esplorare le esigenze emergenti e garantire che IKEA possa continuare a essere un partner importante per la vita, rendendo ogni giorno un po’ migliore per molte persone, oggi e domani”, afferma Maria Jeansson, Global Foresight Lead for Life a casa relazione.
Home on the Go
In questo scenario la vita domestica in una casa del 2030 sarà caratterizzata dal movimento. La domanda che è stata posta all’IA è la seguente : “E se non ci fosse solo una casa, ma più case per aiutare le persone a promuovere la resilienza nei loro giorni e coltivare se stessi?”
Jin, il protagonista, vive a Seoul in un appartamento in grattacielo, preso in affitto dopo che le pianure sono state evaquate a causa dei problemi connessi con il cambiamento climatico. E’ giovane e si sta per laureare, ama la compagnia, ma preferisce vivere da solo anche in risposta ad uno stile di vita dove chiunque è raggiungibile in qualsiasi momento.
La vita immaginata in questo scenario permete di viaggiare senza spostarsi da casa, anche a causa dell’eccessivo costo, grazie a visori per la realtà aumentata,l sensori ed auricolari particolarmente efficaci. Allo stesso modo, riunioni, incontrio o feste, potranno essere vissute sottoforma di ologramma.
Resilient Communities
Nello scenario che vede protagonista Angela, la popolazione globale vive decentralizzata in piccoli comunità sconnesse che si uniscono solo in caso di emergenza. Le persone scelgono di risiedere con coloro che ritengono più affine, sia per opinoni politiche che per stile di vita. L’autosufficienza è valorizzata e l’apprendimento è continuo e costante. La vita domestica in questo scenario è incentrata sul senso di appartenenza comunitaria, stabilità e uso efficiente delle risorse disponibili.
La domanda posta da IKEA è la seguente: “Come possono le nostre case promuovere il nostro senso di identità e di stare insieme senza ulteriore alienazione comunità distinte l’una dall’altra?”. La casa del 2030 in questo scenario si allontana dalla tecnologia per intrecciare rapporti reali, ma con persone affini. Nella casa di Angela in Massachusetts, le scelte di arredo rispecchieranno questa tendenza utilizzando ad esempio una carta da parati biosolare all’interno della quale le microalghe trasformano l’energia del sole in elettricità.
A Nurtured Home
Il terzo scenario mostra un mondo che si è adattato al cambiamento climatico. Le politiche internazionali hanno promosso iniziative ecologiche puntando sulla diffusione di smart home capaci di ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza. Le persone sono spinte a vivere in maniera sostenibile secondo comportamenti “trasparenti” definiti anche dalla casa smart stessa. Le case del 2030 di questo contesto sono sensibili alle forze della natura, adattando la tecnologia ed il design ad un mondo che è cambiato.
La domanda posta è la seguente “Come potrebbe il nostro rapporto con la tecnologia e la natura permetterici di vivere con una mentalità più rigenerativa?”.
Il protagonista è Jamie, uno svedese parte di una famiglia con tre genitori e due figli. La casa aiuta la gestione familiare, con superfici autopulenti, elettrodomestici smart per fare la spesa, una cucina intelligente che ti suggerisce cosa cucinare. In questo scenario la vita domestica è tutta una questione di controllo individuale. Jamie si affida all’IA della casa per un supporto costante sui suoi consumi, sulla salute della sua famiglia, sui cambiamenti meteo e sulla scelta dell’utilizzo o meno di determinati impianti. L’arredo della casa è bio e prodotto direttamente grazie ad una stampante 3D alimentata dal micelio coltivato dalla fattoria stessa.