(Rinnovabili.it) – In una delle Nazioni da sempre al centro di fenomeni sismici di grande potenza, sorge un quartiere a prova di terremoto. E’ Roppongi Hills, un quartiere di Tokyo, costruito 10 anni fa e composto esclusivamente da grattacieli e case antisimiche, considerata la più grande riqualificazione urbana del Giappone.
I lavori per Roppongi Hills, conosciuta anche come “Artelligent City“, vennero completati nel 2003 trasformando un’area di ben 11 ettari in un complesso dove abitare, lavorare, giocare, riposare, studiare e creare, composto da 760.000 mq di case antisimiche.
Progettato per essere il più possibile a misura d’uomo nonostante i grattacieli, il quartiere di Roppongi Hill separa la mobilità lenta da quella veloce, inserendo i percorsi pedonali in una vasta area verde attrezzata.
La città dove fuggire e non da cui sfuggire
La società di costruzioni che si è occupata di realizzare l’intero quartiere di Roppongi Hill, la Mori Building Co., fin da principio ha puntato alla sicurezza, ponendosi come obiettivo quello di realizzare una città “dove fuggire in caso di terremoto” e non un luogo dal quale fuggire.
Le caratteristiche che hanno permesso di realizzare case antisimiche e grattacieli a prova di catastrofe naturale sono diverse:
1. Sticky Walls – Letteralmente “pareti appicciose“, questa tecnologia è stata impiegata nei complessi residenziali Roppongi Hills B e C, e consiste nell’iniettare all’interno uno sostanza altamente collosa in piastre scatolari d’acciaio interne alle pareti. In questo modo l’alta resistenza delle singole piastre allevia i problemi causati da vento e terremoti;
2. Ammortizzatori – Veri e propri ammortizzatori capaci di assorbire lo scuotimento degli edifici durante le scosse sismiche trasferendolo dalla costruzione al braccio meccanico dell’elemento. Un sensore posto all’interno di un liquido oleoso percepisce anche le minime scosse o le sollecitazioni del vento, mettendo in funzione gli ammortizzatori in modo da alleviare il problema.
Solo nella Mori Tower, una delle costruzioni antisismiche di Roppongi Hills, sono stati installati 192 ammortizzatori.
3.Green Mass Damper – Anche in questo caso si tratta di uno sorta di ammortizzatori, ma connessi con il verde pensile delle coperture. Lo strato verde è separato dall’edifico da una sottilissima lastra di gomma laminata, in questo modo l’effetto pendolo che si viene a creare tra lo strato verde e la lamina sottostante permette di assorbire una parte dell’energia delle scosse sismiche, alleviando l’effetto devastante che avrebbe sull’intera struttura.
4. Pilastri CTF – L’altissima resistenza delle case antisismiche e dei grattacieli del quartiere Roppongi Hills inoltre si deve alle speciali colonne che ne sostengono la struttura, colonne portanti composte da tubi in acciaio riempiti di calcestruzzo. La resistenza alla deformazione di questi elementi è altissima, unendo le potenzialità dell’acciaio a quelle del cemento.
Attenzione al risparmio energetico
Nel progetto per il quartiere antisismico Roppongi Hills anche l’aspetto energetico non è stato trascurato, soprattutto nel tentativo di ridurre l’impatto ambientale e l’impronta di carbonio degli edifici.
Cogenerazione – Il sistema per il raffrescamento e riscaldamento dell’edificio sfrutta la combinazione di energia elettrica e termica con il recupero di calore. In questo modo l’impianto consente la produzione di energia combinata con l’effettiva domanda e le oscillazioni del mercato, arrivando ad un risparmio energetico di circa il 20%.
Sistema di trattamento acque grigie – Nel piano interrato è stato installato un sistema di trattamento della cque grige che consente di purificare fino a 1.000 mc al giorno da ridestinare ai servizi igienici.
Recupero acque piovane – Sistemi per lo stoccaggio dell’acqua piovana sono stati installati in tutti gli edifici di Roppongi Hills, lungo le principali arterie stradali e nei parchi, riducendo ad abbattere notevolmente la domanda idrica e prevenendo gli allagamenti.