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Carta Aniem 2012: costruire per vivere la città del futuro

(Rinnovabili.it) – E’ stata presentata in occasione del convegno torinese “Costruire per vivere la città del futuro” della scorsa settimana, la “Carta ANIEM 2012 per la costruzione della città sostenibile”, un documento elaborato dalla stessa associazione che attraverso l’individuazione di 10 punti cruciali, intende riportare l’attenzione sul tema della riqualificazione edilizia legata allo sviluppo delle città sostenibili. Basandosi sui dati rilevati dall’Osservatorio Aniem sull’edilizia sostenibile, l’interesse delle piccole e medie imprese nei confronti dell’edilizia “green” effettivamente ci sarebbe, purtroppo il tracollo subito dal mercato delle costruzioni negli ultimi mesi, non ha lasciato grande margine di respiro. Sempre secondo l’Osservatorio ANIEM, nel 2011 il 35% delle aziende italiane ha effettuato interventi di riqualificazione energetica delle proprie strutture, un dato indubbiamente positivo, ma che se spalmato sull’intero fatturato medio nazionale, corrisponde solamente al 23%: un dato destinato ad abbassarsi per tutto il 2012. Questi segnali hanno spinto ANIEM ad individuare immediatamente dei criteri d’indirizzo, per indirizzare il mercato delle costruzioni in un unica direzione, garantendo al momento della ripresa economica del settore, un livello qualitativo e sostenibile dei progetti, mai raggiunto prima.

“Le città devono essere più in armonia con l’ambiente – afferma il  Presidente di Aniem Dino Piacentini. E aggiunge: –. Non è solo questione di consapevolezza ecologica: un numero enorme di edifici, costruiti fino agli anni ’90, sono a elevatissimo consumo energetico e a rischio sismico. Riqualificandoli non si consuma nuovo territorio, si contengono i costi di costruzione, si rendono più efficienti i sistemi urbani abbattendo i costi energetici”.

I 10 punti della Carta Aniem 2012

Partendo da questi presupposti, la Carta Aniem 2012 inizia il suo decalogo a partire dalle questioni più urgenti, ovviamente legate al tema della sicurezza del comparto edilizio, per la maggior parte decisamente obsoleto e privo dei basilari criteri sismici e di efficienza energetica. Il focus si sposta poi sull’importante ruolo svolto dalle Amministrazioni locali che, attraverso la valorizzazione e l’incentivazione delle soluzioni più meritevoli, avrebbero l’opportunità di indirizzare le imprese italiane verso uno sviluppo sostenibile. Secondo lo stesso principio dovrebbero agire anche gli istituti bancari che, secondo la Carta Aniem, dovrebbero rivisitare i criteri di selezione dei progetti destinatari, favorendo gli interventi lungimiranti destinati alla pianificazione urbanistica ed edilizia a lungo termine.

Non poteva mancare nel decalogo di Aniem, un riferimento agli incentivi fiscali sull’efficienza energetica, esprimendosi a favore della stabilizzazione del famoso 36% per il recupero edilizio e del 55% destinato agli interventi di miglioramento energetico degli edifici.

Tra i punti presi in esame dalla carta Aniem, una riflessione particolare è riservata al tema della città. Leggi urbanistiche ispirate a sistemi efficienti e moderni, maggiore valore al social housing per aprire il mercato anche ai ceti meno abbienti e mantenere uno standard abitativo di qualità, infine un restyling della città a seconda delle esigenze effettive dei cittadini, per creare un mix edilizio eterogeneo che garantisca sicurezza ed accessibilità a tutte le zone della città senza limitazioni.

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