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Caro materiali, Ance a Draghi: prima emergenza da risolvere

Con una lettera al Premier Draghi, il Presidente Ance Buia chiede un intervento rapido ed un sistema strutturale di revisione sul caro materiali

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Tra gli aumenti più significativi del caro materiali, l’acciaio con un rincaro del 76%, il pvc con 99,4% e il rame con il 57%

(Rinnovabili.it) – “Serio pericolo per la realizzazione di tutte le opere pubbliche, a partire da quelle del Pnrr”, a lanciare l’allarme sul caro materiali è Gabriele Buia, Presidente di Ance, rivolgendosi direttamente a Mario Draghi.

In una lunga lettera spedita al Premier e pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera, Buia esprime tutta la sua preoccupazione per il futuro del settore.

In assenza di un adeguamento dei prezzari e degli importi a base d’asta, verranno compromesse non solo le possibilità di formulare offerte congrue”, ma anche le opere già appaltate compromettendo il “cronoprogramma”. Per Buia la paura del caro materiale potrebbe far spaventare le imprese, col rischio che nessuno si faccia avanti per i lavori futuri.

Il problema non è irrilevante, tanto da considerarlo “la prima emergenza da risolvere”.

Con gli attuali prezzi dei materiali più utilizzati nei cantieri, come il tondino di ferro ad esempio (tra quelli con il rincaro maggiore), nelle gare bandite recentemente, il valore dei prezzari andrebbe incrementato addirittura dell’80% per potersi adeguare al prezzo reale di mercato.

Raddoppio dei prezzi dei materiali e imprese timorose

Sempre secondo i dati raccolti da Ance, i materiali più colpiti nel 2021 sono Pvc, con un aumento del 99,4%, il rame con il 57,1%, il legname tra il 70 e l’88%. Il Governo ha cercato di porre rimedio al problema con i Decreti attuativi del Sostegni Bis, recentemente pubblicati in GU e dedicati al caro materiali sulla compensazione dei prezzi e la ripartizione del Fondo da 100 milioni per la compensazione, tuttavia l’intervento non è sufficiente.

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Il Governo deve intervenire “con una soluzione emergenziale per i bandi pubblicati negli ultimi mesi ed ancora in corso”, prosegue Buia nella lettera, riferendosi ad eventuali clausule revisionali o fino alla sospensione del bando stesso per il loro adeguamento ai nuovi prezzari.

Criterio che dovrà essere già previsto invece nei bandi futuri rendendoli da subito in linea con i prezzi reali di mercato.

Revisione strutturale dei prezzi

Una delle soluzioni proposte da Ance si adegua a quanto già fatto in altri Paesi Europei, dove la revisione dei prezzi è strutturale, seguendo un meccanismo sia al rialzo che al ribasso secondo l’andamento dei costi dei materiali, impedendo così il fallimento delle imprese.

Nelle stesse ore il Ministro Giovannini ha confermato di essere a lavoro per individuare una soluzione: “Stiamo ragionando con le associazioni di categoria su come cambiare l’adeguamento prezzi per consentire che le gare non vadano deserte. Sarebbe veramente un problema visti i tempi imposti dall’Europa”.