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Case più fresche d’estate grazie al cappotto verde che abbassa la temperatura di 3°C

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Foto di Valentina Zotova da Pixabay

L’inverdimento del 35% delle città dell’UE abbatterebbe fino a 55mln di tonnellate di CO2

(Rinnovabili.it) – La traspirazione e l’ombreggiamento delle pareti vegetali consentono di abbattere il flusso termico dall’esterno delle nostre case quasi del 50%. Semplicemente grazie al cappotto verde infatti potremmo beneficiare di 3 °C in meno interni nel periodo estivo.

Queste gli interessanti risultati a cui è giunta ENEA nel suo progettoInfrastrutture ‘verdi’ per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la qualità del microclima nelle aree urbane”. Finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Ricerca di Sistema Elettrico 2019-2021 del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il benessere generato da un isolamento termico verde deriva da molteplici fattori. Il primo è proprio l’ombreggiamento diretto sull’involucro che protegge dalla radiazione solare. Nel periodo estivo poi, la vegetazione funziona da estrattore naturale di calore dall’ambiente, attraverso l’evaporazione e la fotosintesi clorofilliana.

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Gli esperimenti sono stati condotti nella casa prototipo del Centro Ricerche ENEA di Casaccia a Roma. “Grazie a un sofisticato sistema di sensori per il monitoraggio microclimatico, abbiamo verificato che le coltri vegetali messe a copertura del solaio e delle pareti esterni dell’edificio prototipo […], sono in grado di mantenere le temperature superficiali al di sotto dei 30 °C e quindi di evitare le forti variazioni termiche che si verificano a livello delle superfici di tetti e pareti privi di vegetazione, che raggiungono picchi di temperatura di oltre 50 °C nelle ore più calde”, spiega Arianna Latini, ricercatrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica.

Tradotto in termini energetici, i dati preliminari parlano di un risparmio sui consumi di circa 2 kWh/mq. Ovvero un risparmio di energia elettrica di 200 kWh per la climatizzazione estiva di un’abitazione di 100mq con una temperatura di comfort dell’ambiente interno non superiore ai 26°C.

Il cappotto verde, beneficio per gli occupanti e per la biodiversità

Il "cappotto verde" di ENEA

Entrando nello specifico, la sperimentazione ha inizialmente impiegato piante grasse del genere Sedum per il tetto verde. Queste piante infatti, grazie ad un apparato radicale ridotto ed alla sopravvivenza a condizioni estreme, sono particolarmente indicate in area mediterranea. Al cappotto verde si sono poi aggiunte specie autoctone e spontanee del Mediterraneo, favorendo in questo modo anche la biodiversità degli impollinatori.

Nelle pareti più esposte, la sud-est e sud-ovest i ricercatori ENEA hanno impiegato la “vite americana” rilevando una variazione di temperatura in alcuni casi inferiore ai 13°C tra la facciata vegetale e quella non.

Inverdire le città

Ma è sulla scala più ampia che si possono notare i molteplici benefici delle superfici verdi. L’inverdimento del 35% della superficie urbana dell’UE permetterebbe di ridurre la domanda di energia da raffrescamento estivo degli edifici fino a 92TWh l’anno. Un valore corrispondente ad oltre 364 mld di euro risparmiati e 55,8 mln di tonnellate di CO2 l’anno in meno. Non solo. Il verde urbano svolge anche una serie di servizi ecosistemici come il miglioramento estetico dell’ambiente per vivere e lavorare, la tutela della biodiversità e il rallentamento del deflusso delle acque piovane in eccesso.

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