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Calcestruzzo biologico per facciate

Grazie all'unione di due differenti tipologie di composti a base di cemento l'innovativo calcestruzzo biologico è in grado di cambiare colore nel corso del tempo, assorbire CO2 e isolare

(Rinnovabili.it) – Un team di ricercatori dell’ Universidad Politécnica de Cataluña (UPC) ha sviluppato un nuovo tipo di calcestruzzo biologico caratterizzato dalla presenza di organismi viventi sulla sua superficie, capaci di assumere differenti pigmentazioni nel corso degli anni e di catturare una parte della CO2 presente nell’aria.

Per arrivare ad elaborate questo innovativo calcestruzzo, gli scienziati catalani sono partiti da due differenti materiali a base di cemento, trasformandone le proprietà chimiche, il PH ed alcune caratteristiche fisiche. Il primo composto utilizzato è costituito da calcestruzzo tradizionale a base di cemento Portland già carbonatato, dotato cioè di un PH molto vinico all’8. Il secondo materiale è invece un cemento di fosfato di magnesio (MPC Magnesium-Phosphate Cement) composto da un conglomerato idraulico con un PH già sufficientemente acido senza bisogno di ulteriori trattamenti, solitamente utilizzato in medicina e in odontoiatria quale cemento biologico dalle notevoli capacità rigenerative del tutto naturali.

Una volta uniti i due composti si ottiene un materiale del tutto nuovo, composto da una serie di strati a porosità differente adatti alla proliferazione degli organismi biologici selezionati (microalghe, funghi, licheni e muschi) ed in grado di immagazzinare l’acqua necessaria alla loro sopravvivenza, espellendo invece quella superflua che potrebbe generare danni strutturali.

Oltre a generare un’originale variazione cromatica delle facciate, lo strato organico che ricopre questo calcestruzzo biologico permetterà di catturare una percentuale di CO2, ponendosi tra l’altro quale filtro tra interno ed esterno per potenziare l’isolamento termico della struttura.

 

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.