Gli scarti dei gusci di cacao saranno utilizzati per stampare in 3D le case del cacao Eco Village
(Rinnovabili.it) – Entro il 2022 sorgerà a Pedernales, una contea nella provincia costiera di Manabi in Ecuador, il primo Cacao Eco Village, una rete di villaggi globali ecologici e carbon neutral.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Valentino Gareri Atelier, il produttore di cacao ecuadoriano MUZE e la no profit Avanzi, per spingere l’industria del cacao verso la massima innovazione green promuovendo un nuovo sistema di economia circolare.
La scelta del luogo non è casuale, l’economia di Padernales si basa principalmente sulla coltivazione e la produzione di cacao, principale fonte di guadagno delle famiglie.
Cinque principi chiave nel design del villaggio
Il design incorpora cinque principi fondamentali:
- Modularità, per essere facilmente estendibile, adattabile e replicabile a diversi stili e geometrie.
- Funzionalità, il villaggio sarà il centro di lavorazione del cacao, della fabbrica di cioccolato, del centro educativo e di ricerca, nonché punto di riferimento culturale e meta di turismo.
- Sostenibilità, sarà autosufficiente dal punto di vista energetico, recuperando l’acqua piovana, sfruttando al meglio l’energia solare e la ventilazione naturale. Impiegherà materiali locali per la sua costruzione come il bambù, il legno e soprattutto un biofilamento recuperato dagli scarti dei gusci di cacao poi impiegato nella stampa 3D per la realizzazione delle strutture.
- Tecnologico, impiegando tutte le soluzioni più innovative dall’Internet of Things, alle digitalizzazione criptografica dei blockchain e degli NFT.
- Connessione, sia alle comunità locali che alle tradizioni locali.
La Silicon Valley del cacao
Tutti gli edifici sono costruiti con materiali locali e naturali, traendo ispirazione dalla vasta gamma multicolore ecuadoriana e dalla colorata vegetazione. La forma degli edifici e delle coperture faciliterà la raccolta dell’acqua piovana.
Per promuovere anche la mobilità sostenibile, il Cacao Eco Village sarà inoltre dotato di una fitta rete di viali ciclo pedonali, mettendo a disposizione degli abitanti veicoli elettrici e colonnine di ricarica. Il traffico pesante sarà spostato all’esterno del villaggio limitando l’accesso solo per lo stabilimento di produzione.
Se fino ad oggi l’industria del cacao aveva un pesante impatto ambientale e sociale sulle comunità, con la nuova rete di villaggi carbon neutral si cercherà di trovare una soluzione alternativa e creativa. Utilizzando un modello di economia circolare fuori dagli schemi sarà possibile ridurre gli sprechi, aumentare il reddito, dimezzare l’impronta ambientale e ridurre la dipendenza dalle risorse.
Dagli scarti alla stampa 3D
L’obiettivo della futura rete di eco villaggi è creare nuovi prodotti etici a base di cacao utilizzando il massimo della frutta, i cui scarti ad oggi corrispondono a ben l’80% del prodotto. Una parte della lavorazione verrà trasformata e reimpiegata per le stampanti 3D per costruire le architetture stesse.
Il cacao Eco Village è stato ribattezzato la “Silicon Valley” del cacao: uno spazio per l’innovazione e la ricerca, dove troveranno posto start-up, produttori e aziende.
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”Abbiamo spinto così tanto i principi fondamentali dell’economia circolare che hanno ispirato la filosofia di progettazione dell’intero progetto. Gli scarti di cacao, risultato del processo di produzione del cioccolato, saranno riutilizzati per la stampa 3d di parti del villaggio. I rifiuti non si trasformano solo in risorsa, ma in architettura. In un futuro non troppo lontano potremo progettare edifici interamente realizzati con materiali naturali e riciclarli al termine del loro ciclo di vita per crearne di nuovi o per restituirli alla natura”, ha commentato Valentino Gareri a proposito del progetto.