Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate circa 500mila immobili ristrutturati con il Superbonus e che potrebbero aver subito un aumento della rendita catastale
E’ partita la caccia agli immobili fuorilegge ristrutturati con il Superbonus. Da quanto si apprende dal Sole24Ore l’Agenzia delle Entrate è pronta per l’invio delle lettere ai contribuenti oggetto di possibili variazioni catastali post Superbonus.
L’incombenza assegnato al Fisco deriva dalla Legge di Bilancio dello scorso anno, quando venne messo nero su bianco l’interventodi verifica necessario per controllare che coloro che hanno eseguito lavori di ristrutturazione che abbiano comportato un aumento della rendita catastale si siano effettivamente adoperati per aggiornare i dati. Ma la procedura è molto spesso trascurata, non tanto per mancanza di volere quanto piuttosto per la già notevole mole di burocrazia legata all’accesso diretto alla detrazione.
500.000 immobili sotto la lente
Le lettere dell’Agenzia delle Entrate per i controlli sulle variazioni catastali del Superbonus, partiranno dopo l’incrocio dei dati tra chi ha aperto una pratica finalizzata all’incentivo per recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica con cessione del credito e le risultanze della banca dati catastale, per gli immobili per i quali non risulta essere stata presentata una modifica al catasto. Dalle stime del Fisco, l’intervento coinvolgerà circa 500mila immobili.
A chi arriverà la lettera del Fisco sul controllo della variazione catastale Superbonus?
Non essendoci un riferimento normativo certo, stabilire in anticipo chi debba effettuare una variazione catastale post superbonus non è semplicissimo.
Solitamente la comunicazione di variazione catastale deve avvenire in seguito ad interventi che hanno comportato:
- la realizzazione di nuove unità abitative o interi immobili;
- variazioni di toponomastica;
- l’aumento del numero di vani e della volumetria;
- la modifica alla destinazione d’uso;
- la ridistribuzione interna degli spazi con lo spostamento di porte e tramezzi.
Inoltre l’obbligo di aggiornamento del valore catastale si ha anche quando si effettua una miglioria che comporti un aumento di almeno il 15% del valore immobiliare tra il prima ed il post intervento.
La comunicazione al Fisco deve avvenire inoltrando il Docfa entro solitamente 30 giorni dalla fine dei lavori.
Quando non è obbligatorio l’aggiornamento della rendita catastale
Al contrario non è obbligatorio l’aggiornamento al catasto quando i lavori non comportano un aumento della rendita catastale. E’ questo il caso della manutenzione straordinaria ed ordinaria, di modifiche al colore della facciata o interventi di sistemazione della copertura, dei pavimenti dei servizi igienici gic, ma anche l’installazione di impianti fotovoltaici con potenza inferiore a 3 kW per il numero di unità immobiliari servite, o con potenza nominale dell’impianto (kW) non superiore a tre volte il numero di abitazioni servite.