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Truffa Superbonus, così un rudere è diventato un resort di lusso

Truffa Superbonus
Foto di Reagan M. su Unsplash

Paradossalmente non è stato commesso alcun illecito nella procedura legata al Superbonus

Non si può certo dire che gli italiani manchino di fantasia. Oltre alla moda e ai motori, l’ingegno nostrano è decisamente portato nell’aggirare le regole. I Bonus edilizi hanno offerto un terreno fertile per nuove sperimentazioni, come la truffa da Superbonus messa in atto da due coniugi di Siracusa che sono riusciti nell’impresa di trasformare un fabbricato abbandonato con terreno agricolo annesso, in un Resort di lusso con tanto di Spa, il tutto grazie ai “fondi” dello Stato. 

L’illecito è stato scoperto dalla Guardia di Finanza nel corso di un’indagine connessa a soggetti connotati con indice di “pericolosità fiscale”. Il sequestro preventivo ha permesso di scovare circa 13 milioni di euro corrispondenti a beni immobili e crediti fiscali fittizi relativi al Superbonus 110%.

Da 4 a 118 unità in pochi mesi

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha rivolto la propria attenzione a due coniugi che tra il 2020 ed il 2021 hanno stipulato contratti di compravendita immobiliare a favore di un fabbricato in stato di abbandono e dell’annesso terreno agricolo. 

Immediatamente dopo il rogito, all’anagrafe tributaria è stata registrata la costituzione di due condomini di cui la moglie risultava la rappresentante. A questo punto, i due maghi della truffa del Superbonus, hanno ottenuto tutti i permessi comunali necessari per avviare una ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione degli immobili al fine di trasformarli in strutture residenziali e turistico-ricettive. A questo punto i due condòmini hanno avviato le pratiche per ottenere il beneficio fiscale previsto dal Superbonus 110% per i lavori di riqualificazione, per altro senza commettere alcun illecito, ma nel pieno rispetto della normativa prevista dal Decreto Rilancio, come hanno sottolineato gli stessi finanziari. 

In cosa consiste dunque la truffa al Superbonus e di conseguenza allo Stato?

Prima della stipula dei due rogiti i coniugi procedevano, senza averne ancora titolo e con l’aiuto di alcuni professionisti compiacenti, a frazionare al catasto i due fabbricati acquistati, creando al posto delle 4 unità originarie, ben 118 nuovi subalterni “con l’unica finalità di ottenere un beneficio fiscale di gran lunga maggiore rispetto all’importo spettante”.

I due furbetti hanno potuto sfruttare un massimale di spesa decisamente superiore a quanto dovuto, moltiplicando i 96mila euro messi a disposizione dal 110% per ogni singola unità immobiliare per 118 unità anzichè solo per le 4 legalmente esistenti.

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Crediti fiscali “gonfiati” per 4,8 milioni di euro pronti per la compensazione

La truffa del Superbonus però non finisce qui. Subito dopo l’avvio dei lavori, alcuni portali delle più importanti agenzie immobiliari nonché alcune piattaforme social, mostravano la reale natura del frazionamento che non era quella di costituire un condominio e suddividerlo in unità abitative, bensì di realizzare un Resort Wellness & Spa di lusso, composto da appartamenti, un grande albergo, un’area multifunzionale, un ristorante e un centro benessere. “In tal modo, mediante l’ausilio di professionisti, consulenti e delle società che avevano svolto i lavori, venivano realizzate due rilevantissime operazioni immobiliari speculative, finanziandole interamente a spese dello Stato”, si legge nel comunicato della GdF.

Il sequestro ha permesso di scovare oltre 8 milioni di euro in beni immobiliari, 1,3 milioni di euro di crediti fiscali già concessi ma non spettanti e di altri 3,5 milioni di euro in fase di riconoscimento pronti per essere usati in compensazione.

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