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Superbonus 2024, le detrazioni maturate crescono di “soli” 57 milioni

Tra luglio ed agosto il Superbonus 2024 ha registrato un incremento di 57,5 milioni di euro in detrazioni maturate a carico dello Stato e legate a lavori conclusi. Complessivamente, nei 4 anni di vita della misura, sono stati riqualificati 499.315 edifici dei quali 133.902 condomini, 245.034 unifamiliari, 117.371 unità indipendenti e 8 castelli.

Superbonus 2024, le detrazioni maturate crescono di “soli” 57 milioni
Immagine di freepik

Il picco massimo negli investimenti si è registrato a dicembre 2023 con 10 miliardi di debito in più per lo Stato

Al 31 agosto 2024 il Superbonus 2024 ha toccato quota 122,99 miliardi di euro di detrazioni maturate ed a carico dello Stato per lavori già conclusi. Possiamo considerare questa cifra ormai quasi definitiva anche in considerazione del fatto che nell’ultimo mese l’importo è cresciuto di “soli” 57,5 milioni di euro. Il virgolettato è d’obbligo considerando che, durante i tempi d’oro del Superbonus 110%, la cifra mensile è cresciuta addirittura di oltre 10 miliardi di euro.

Come ormai sappiamo tutti ad andare in pensione sono il Superbonus 110 ed al 90%, mentre resta in vigore in questo 2024 il Superbonus sl 70%, che scenderà al 65% nel 2025.

Quasi 500.000 edifici riqualificati in quattro anni

Mezzo milione gli edifici toccati dalla misura fiscale (496.315). Un numero che, alla luce degli investimenti, forse appare ancora troppo basso rispetto alle aspettative ed agli obiettivi che dovremo traguardare entro il 2030 secondo la Direttiva Europea EPBD sulle Prestazioni Energetiche degli edifici.

Nonostante tutto, il Superbonus 2024 ha complessivamente consentito di fare il salto di due classi energetiche a 133.900 condomini, con cifre medie di spesa ad oggi pari a € 592.437 per ogni intervento. 

Vale la pena sottolineare che, secondo il report ENEA, mancano ancora all’appello il 3,9% dei cantieri, per i quali i lavori sono stati avviati ma ancora non conclusi. Nel solo caso dei condomini si parla addirittura del 5% di lavori ancora da completare, pari a poco più di 6.600 cantieri.

Il costo per lo Stato

Lo si percepisce bene dal grafico, realizzato sulla base delle detrazioni maturate per lavori già conclusi a carico dello Stato degli ultimi due anni (da agosto 2022): negli ultimi 4 mesi gli investimenti sono drammaticamente ed inevitabilmente crollati. 

Il picco si è invece registrato a cavallo di fine 2023 ed inizio 2024, con l’ultima corsa per riuscire ad accaparrarsi le aliquote più alte in scadenza a dicembre e grazie ai 90 giorni dalla fine lavori, a disposizione dei contribuenti per la presentazione delle asseverazioni ad ENEA.

Senza dubbio la misura è sfuggita di mano generando non poche criticità legate alla mancanza di concorrenza venutasi a creare a causa di questo 10% comunque guadagnato da coloro che decidevano di sfruttare il bonus, senza un limite massimo di spesa. 

Eppure sono numerosi gli studi che calcolano l’indotto diretto ed indiretto incassato dallo Stato grazie ai quasi 500mila cantieri avviati ed alla crescita nei livelli occupazionali.

Lo top 5 delle regioni più spensaccione

Entrando nel dettaglio delle singole regioni, il Superbonus 2024 ha permesso di avviare complessivamente ben 78.125 cantieri solo In Lombardia. La regione è in testa alla classifica anche per detrazioni maturate per lavori conclusi, arrivate al 31 agosto 2024 a quota € 23.133.371.702,78. 

Seconda classificata è l’Emilia Romagna con € 12.052.858.330,68 investiti per 44.438 cantieri. 

Con una cifra leggermente inferiore, ma con un numero di cantieri decisamente superiore, occupa la terza posizione il Veneto con € 11.626.922.329,06 distribuiti su 59.652 asseverazioni. 

Chiudono la top ten delle Regioni il Lazio con € 10.187.074.599,23 su 38.532 cantieri avviati ed il Piemonte con € 9.094.907.532,90 di detrazioni maturate per lavori conclusi su 36.042 cantieri.

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