Il ddl Blocca Superbonus dovrebbe essere convertito in legge entro la fine del mese
Il 30% dei compensi attesi dai professionisti che si sono occupati di Superbonus non è stato pagato e molto probabilmente mai lo sarà. Secondo il Gruppo di Lavoro dell’Associazione Oice lo stop al Superbonus costerà caro anche ai tecnici che, con quest’ultima modifica alla norma, potrebbero trovarsi nel prossimo futuro in grave difficoltà, a causa della mancata cessione dei crediti maturati o del mancato pagamento delle parcelle.
Se il 2023 si è confermato un anno di crescita per le professioni tecniche, pur non raggiungendo livelli record del 2022, questo 2024 potrebbe invece tracciare una linea rossa sul futuro di molte professioni.
Guai in arrivo per il 20% delle attività professionali
L’analisi emerge dal sondaggio realizzato dal Gruppo di Lavoro Oice tra i suoi 350 associati: un quarto degli studi professionali non sarà pagato, generando problemi a catena che avranno ricadute sul 20-25% dei professionisti che a quel punto si troverà in grave difficoltà finanziaria. “Molti professionisti hanno investito tempo e risorse nella progettazione e nella realizzazione di studi di fattibilità per lavori che, a causa dei blocchi, non vedranno più la luce”, spiega Fabio Tonelli, coordinatore del GdL Oice sul Superbonus. “Questo significa che per decine di migliaia di progetti non incasseranno i compensi previsti per il loro lavoro”.
Le spese anticipate si trasformeranno in interessi da pagare
Paradossalmente il problema potrebbe essere ancora più grave del previsto. In molti casi i professionisti hanno scelto di anticipare le spese, sfruttando prestiti bancari, nella speranza di un recupero economico rapido proprio grazie alla detrazione per le riqualificazioni. Purtroppo però, come conferma Oice, lo stop al Superbonus “ha trasformato questi anticipi in interessi da pagare, mettendo ulteriormente in difficoltà chi li ha contratti”.
Dopo l’annuncio del Governo di porre fine ad ogni tipologia di cessione del credito e sconto in fattura, molte Banche hanno deciso di chiudere anche quei pochi plafond rimasti, in attesa di comprendere meglio quale sarà l’impatto della modifica normativa sui propri bilanci.
“Così i professionisti si ritrovano con le banche che non comprando crediti Superbonus dai tecnici e società di ingegneria”, prosegue Toninelli dalle pagine del Corriere, “e non fatturano temendo di ritrovarsi con crediti che poi non saprebbero gestire”.
Secondo Oice, il 20% dei professionisti è già stato costretto ad accettare compravendite di crediti con costi più alti della soglia “punibile” (25%), identificata dallo stesso Governo nel dl 39/2024 che ha dichiarato la fine del superbonus.