Rispetto ai due anno precedenti, calano gli importi a base d’asta per le sole gare di Servizi di Ingegneria e Architettura principalmente a causa dell'attenuazione degli effetti dei bonus e del PNRR
Il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha pubblicato il consueto rapporto sui servizi di Ingegneria e Architettura riferito al periodo maggio-agosto 2024.
Il report restituisce un mercato della progettazione in calo rispetto ai due anni precedenti, principalmente a causa del venire meno della spinta propulsiva di bonus edilizi e PNRR.
304 milioni di euro dalle gare per i servizi di progettazione
Nel periodo considerato dall’analisi del CNI, ovvero maggio-agosto 2024, le stazioni appaltanti hanno pubblicato gare per i servizi di ingegneria e architettura per un valore di 304 milioni di euro. E’ confrontando questo dato con i due anni precedenti che emerge la “perdita” segnalata dal Centro Studi pari ad oltre 600 milioni di euro.
Confrontando i primi 8 mesi del 2024 con lo stesso periodo del 2023, il consuntivo diventa positivo solo si considera il totale complessivo degli importi a base d’asta (615 milioni) includendo quindi gli accordi quadro, i concorsi, i servizi ICT e le gare con esecuzione.
“I dati elaborati dal Centro Studi attestano la prevedibile attenuazione degli effetti sui servizi di ingegneria e architettura che hanno avuto in questi anni provvedimenti quali i bonus edilizi e il PNRR”, afferma Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, che si è poi soffermato sul problema dell’equo compenso. “Anche sulla scorta di un altro documento del Centro Studi, che nei giorni scorsi ha attestato come l’orientamento giurisprudenziale prevalente sia per l’applicazione della legge sull’equo compenso senza se e senza ma, ribadiamo che i compensi per le attività professionali non devono essere soggetti a ribasso rispetto ai parametri normati e che il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa va applicato sulla base di valutazioni qualitative”.
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Su 960 bandi analizzati, 331 hanno richiesto un approfondimento
Il Rapporto sul mercato dei servizi di ingegneria e architettura conferma il crescente impegno nella realizzazione e miglioramento delle grandi opere pubbliche del nostro Paese. Non a caso nel secondo quadrimestre del 2024, circa la metà (49,8%) dei bandi di gara per i servizi di progettazioni pubblicati presenta un importo a base d’asta maggiore di 215.000 euro.
In contrapposizione, la quota di bandi con importo inferiore ai 140.000 euro occupa il 42,6% del totale.
I bandi di gara analizzati per realizzare l’indagine del CNI sono stati sottoposti ad un’attenta analisi da parte dell’Osservatorio bandi della Fondazione CNI.
Ciò che è emerso è che, dei 960 bandi pubblicati nel 2° quadrimestre 2024, 331 hanno richiesto ulteriori indagini per approfondire eventuali anomalie riscontrate.
A seguito di questi controlli per 128 gare è stata inviata alla stazione appaltante una lettera di segnalazione dell’anomalia con relativa istanza di modifica o di sospensione del bando.
Le anomalie sono state riscontrate soprattutto negli aspetti legati all’equo compenso e al calcolo dell’importo a base d’asta.
Cala l’importo medio delle aggiudicazioni
In quasi tutti i casi cala l’importo medio delle aggiudicazioni dei servizi di ingegneria e architettura indipendentemente dalla tipologia di operatori. Unica eccezione sono le società che vedono, al contrario, aumentare l’importo medio delle gare loro affidate.
A rimetterci maggiormente sono i liberi professionisti che vedono dimezzare l’importo medio delle gare ad essi affidati passando da 104.662 euro a 52.350 euro.
Leggermente meglio la situazione degli ingegneri che si sono aggiudicati una gara, facendo parte di una ATI (Associazione Temporanea di Imprese ) o di un RTI (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) con una società.
In questo caso, l’importo medio di aggiudicazione è rimasto sostanzialmente in linea con quello dello stesso periodo del 2023, con un lieve calo. Tra maggio e agosto 2024, i liberi professionisti hanno ottenuto il 36,9% delle gare, ma solo il 7,7% degli importi totali. La quota più rilevante è stata conquistata dalle società, che si sono aggiudicate il 44,2% delle gare e ben il 68,2% degli importi.
“Approfondendo l’analisi dei dati, si osserva che all’aumentare degli importi a base d’asta diminuisce il numero di gare e l’importo aggiudicato dai liberi professionisti”, sottolinea l’indagine CNI sui servizi di ingegneria e architettura.
Nei bandi con importo inferiore a 140 mila, la quota di gare e di importi aggiudicati è rispettivamente il 62,5 % e il 61,5%. Per i bandi con importo compreso i 140mila e i 215mila euro si scende al 20% sia per la quota che per gli importi aggiudicati.
Infine, per i bandi con importo maggiore di 215mila euro la percentuale degli importi aggiudicati scende oltre l’1%.“Oggi il quadro normativo vigente sembra, pur in condizioni di mercato in evidente calo, mantenere i ribassi medi per i servizi di ingegneria entro valori capaci di salvaguardare la qualità della progettazione, il tutto a beneficio della collettività. Un altro dato interessante da osservare è quello della distribuzione delle gare in valore assoluto. Il 36,9% dei queste è in capo ai liberi professionisti, seppur con un valore economico derivato del 7,7% sul complessivo degli importi. Basta solo questo dato per comprendere quanto importante sia il lavoro dei liberi professionisti tecnici nel raggiungimento fisico degli obiettivi di sviluppo del sistema Paese”, conclude Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi.
Scarica l’indagine sul Monitoraggio sui bandi di progettazione nell’ambito dei servizi di ingegneria e architettura (maggio-agosto 2024).