Salvini: “Il provvedimento riguarderà oltre la metà delle case italiane”
“L’impegno entro maggio è che questo lavoro che stiamo portando avanti da un anno e mezzo diventi realtà”. Sono queste le parole con cui il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, fissa una data per l’arrivo della tanto chiacchierata sanatoria edilizia ribattezzata Piano Salva-Casa. L’intervento normativo andrà oltre al semplice Piano Casa, permettendo di sanare alcune “piccole difformità interne”. Non chiamatelo condono, ha ribadito più volte Salvini, riferendosi alla norma in arrivo.
“Il nostro obiettivo è salvare oltre la metà delle case italiane da una normativa frammentata, a differenza dell’Europa, che vorrebbe tassarle), andando a regolamentare tutto quello che c’è all’interno delle mura domestiche”, afferma il Ministro con un chiaro riferimento alla prossima DIrettiva Case Green. Anche il numero degli immobili che saranno oggetti della sanatoria edilizia sembrerebbe notevolmente ridimensionato rispetto a “quell’80% del patrimonio nazionale” sbandierato all’inizio del mese, ma che oggi si riduce ad un “poco più della metà”.
Quali difformità potranno essere sanate
La sanatoria edilizia di Salvini non andrà a condonare gli abusi esterni, ma tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni:
- difformità formali legate alle incertezze interpretative, che per tanti immobili bloccano la possibilità di vendere o comprare casa;
- difformità edilizie interne alle case, ovvero quelle modifiche derivanti da manutenzione ordinaria o straordinaria, che attengono alla disciplina delle tolleranze costruttive, di cui aumenteremo la percentuale;
- difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione, ma non più sanabili oggi, a causa della disciplina della doppia conformità.
Dalle parole del Ministro si evince anche una modifica non indifferente che potrebbe trovare posto nel testo, modificando la percentuale della “tolleranza costruttiva” al momento pari al 2% come stabilito dal Testo Unico Edilizia (dpr 380/2001).
Il Piano Salva-Casa permetterà di sanare “la cameretta per il secondo figlio, l’antibagno, l’anticamera, il soppalco, la veranda, la finestra spostata di 20 centimetri rispetto alla piantina originaria di quant’anni prima”. “Stiamo inoltre intervenendo sulla possibilità di ampliare i cambi di destinazione d’uso per rendere più agevoli le variazioni di utilizzo di una unità immobiliare o di un immobile. Tutto questo per liberare gli uffici comunali da milioni di pratiche, per incassare quello che i cittadini vogliono poter pagare, pur di tornare totalmente padroni del loro bene”.
“Si tratta nel complesso, quindi, non di un condono per chi ha costruito la villa in riva al mare, lungo il fiume, in aree protette architettonicamente o idrogeologicamente pericolose”, ma di una strategia per far cassa regolarizzando le difformità. “Se si riportano sul mercato milioni di immobili che oggi sono bloccati, si fa un buon servizio alla pubblica amministrazione e si arriva ad abbassare il costo degli affitti, soprattutto nelle grandi città”, prosegue Salvini.