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Salva Milano, tecnici e ingegneri preoccupati della norma

Molte le perplessità che avvolgono il ddl Salva Milano al momento al Senato per le Audizioni. UNITEL e CNI chiedono al suo posto una riforma organica del TUE

Salva Milano, tecnici e ingegneri preoccupati della norma
Foto di giannino nalin da Pixabay

Dopo uno stallo prolungato sono riprese le audizioni sul “Salva Milano ” ora fermo al Senato come disegno di legge n.1309 recante “Interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia”.

E’ proprio il rischio di un’interpretazione autentica e puntuale della normativa urbanistica ed edilizia a preoccupare sia gli Ingegneri del CNI, che i tecnici comunali di UNITEL, entrambi intervenuti in audizione unitamente al CNAPPC, a Confedilizia, Confindustria e Aspesi.

CNI: il Salva Milano “Deroga senza abrogare”

“Il Consiglio nazionale degli ingegneri esprime contrarietà a modifiche puntuali o interpretazioni cosiddette autentiche delle norme edilizie” si legge nel comunicato a compendio dell’Audizione. Un messaggio inequivocabile ribadito direttamente attraverso le parole del Presidente Angelo Domenico Perrini che ha sottolineato al contrario, la necessità di una riforma organica e completa del Testo Unico Edilizia. 

La revisione del TUE è stata messa sul piatto dal MIT, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha avviato un Tavolo di lavoro sul Piano Casa, ma che inevitabilmente richiederà tempistiche ben più lunghe di quelle che si auspicavano i fautori del “Salva Milano”.

“A questo proposito, ribadiamo la indifferibilità della riforma del Testo Unico dell’Edilizia nella sua interezza e organicità”, prosegue Perrini. “La nuova legge “deroga senza abrogare” ad altre normative vigenti – quali la legge n.115/1942, il decreto n.1444/1968, il decreto del Ministero della sanità del 1975 – con le quali le nuove disposizioni potrebbero entrare in contrasto”.

Una questione che esporrebbe tecnici della PA e professionisti al rischio di una non corretta interpretazione.

“Si rischia una sorta di “derogabilità permanente” in ambiti di competenza di altre normative e generare criticità nel governo dei territori che necessitano, al contrario, di una nuova disciplina urbanistica e di un nuovo Codice delle Costruzioni organici e attualizzati”.

Le proposte dei Tecnici Comunali

Di parere simile è anche UNITEL, Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali, che ha ricordato come le continue modifiche normative abbiano generato un clima di incertezza e confusione. 

I tecnici comunali ribadiscono la necessità di una revisione organica del DPR 380/2001, essendo trascorsi oltre vent’anni dalla sua entrata in vigore. 

Ma le modifiche puntuali previste dal Salva Milano apportano solo deroghe ai “limiti inderogabili” del Dm 1444/1968 su altezze, distanze e densità urbanistica.  

Inoltre le soluzioni proposte dal nuovo ddl in tema di ristrutturazione edilizia con demo-ricostruzione, lascia numerosi problemi irrisolti come il mantenimento del vincolo e il rispetto delle norme regionali.

Nel documento depositato in Senato, UNITEl inoltre ricorda il ruolo cruciale dei Tecnici Comunali nella gestione di questo genere di questioni. La carenza di un impianto normativo urbanistico ed edilizio chiaro ed univoco potrebbe generare interpretazioni soggettive, attribuendo responsabilità eccessive ai tecnici stessi.

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