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Salva Milano e Ristrutturazione edilizia, presentato un Ddl per risolvere il problema

Salva Milano e Ristrutturazione edilizia, presentato un Ddl per risolvere il problema
Foto di Simone Hutsch su Unsplash

Dopo la bagarre estiva e lo stop all’emendamento sul Salva-Milano dalla conversione in Legge dedicata al Salva Casa, il problema delle ristrutturazioni edilizie potrebbe finalmente trovare una soluzione. A cambiare il futuro delle inchieste giudiziarie meneghine, ma non solo, è la proposta di legge n.1987 depositata in Commissione Ambiente. 

Il testo recita “Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana” e porta la firma di quattro rappresentanti della Maggioranza. 

Sia ben chiaro, le disposizioni non agiranno come la tanto attesa riforma del Testo Unico Edilizia o del Testo sulla rigenerazione urbana, ma saranno unicamente modifiche puntuali volte a risolvere problemi specifici.
Il caso Salva Milano nasce da un’indagine avviata dalla procura che ha messo nel mirino oltre 150 “ristrutturazioni edilizie” considerate però abusive perchè prive dei requisiti urbanistici richiesti dalla norma.  

L’obiettivo del DDL sulle lottizzazioni e ristrutturazioni nei progetti di rigenerazione urbana

A spiegare i contenuti e soprattutto le finalità del DDL n. 1987 Salva Milano, ci ha provato l’on. Tommaso Foti (FdI) in occasione della presentazione del testo alla Camera. 

L’obiettivo è quello di “salvaguardare la pianificazione urbanistica generale dei comuni e di tenere in considerazione i naturali e costanti mutamenti del tessuto urbano, nonché di dettare disposizioni in materia di ristrutturazione edilizia”. 

Secondo il deputato, i contenziosi sono nati a causa di due disposizioni apparentemente contrapposte:

Questi due articoli hanno prodotto due differenti tesi interpretative:

La finalità del DDL è quindi quella di far prevalere la seconda tesi, concedendo sei mesi di tempo alle Regioni, al Governo alle province, ai comuni e alle comunità montane per  individuare i casi in cui sarà necessario adottare un piano particolareggiato o di lottizzazione, e le tipologie di interventi considerabili quali ristrutturazioni edilizie secondo il TUE. 

Per i progetti realizzati o approvati prima dell’entrata in vigore del DDl via libera alla Sanatoria

La sorte dei progetti già realizzati o già approvati si rivela invece una sorta di sanatoria. Nel caso in cui gli interventi non siano preceduti dall’approvazione preventiva di un piano particolareggiato o di lottizzazione convenzionata. E fatti salvi quelli per i quali sia stata disposta la demolizione o riduzione in pristino con provvedimento definitivo.
Tali progetti, compresi dunque quelli rientranti nel cd. Salva Casa, saranno considerati progetti conformi alla disciplina urbanistica a patto che rispettino le seguenti condizioni:

Ovviamente dovranno essere rispettati i requisiti indispensabili definiti dalla disciplina urbanistica come la verifica delle dotazioni territoriali e, nel caso delle nuove costruzioni, il rispetto della distanza minima tra fabbricati.

Per Ance: bene, ma non benissimo

Nel frattempo sono partite le audizioni alla Camera in merito al DDL 1987 che andrà ad impattare anche sul Salva Milano. Il testo è composto da un solo articolo e 9 comma. 

Tra i primi intervenuti, c’è anche l’ANCE che ha sottolineato l’apprezzamento in linea generale della norma che tenta di mettere ordine nel caso legislativo, ma che potrebbe essere migliorata come segue:

“L’esigenza di questo intervento normativo deve costituire il punto di partenza per poter superare le attuali normative anacronistiche, e che non sono più sostenibili in quanto non rispondenti alle esigenze che le stesse politiche europee stanno delineando.” sottolinea ANCE riferendosi alla ottuagenaria legge del 1942 ed alla cinquantenne legge del 1968.

Scarica il testo del Documento presentato da ANCE in Audizione sul Ddl Salva Milano.

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