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Salva Casa Salvini: micro appartamenti e Salva Milano tra gli emendamenti 

Salva Casa Salvini
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Trova posto tra gli emendamenti una norma ad hoc per “salvare” Milano dal caos ristrutturazioni edilizie

A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta del Dl n.69/2024, ovvero il Salva Casa di Salvini, arrivano le prime integrazioni che verranno presentate sotto forma di emendamenti durante la fase di conversione in legge del decreto. I primi ad ampliare la maglia delle possibilità offerte dalla sanatoria edilizia sono gli stessi fautori della norma, i parlamentari della Lega. Ad illustrare nel dettaglio quali abusi edilizi potrebbero entrare nel perimetro del mini condono è lo stesso Matteo Salvini, intervenuto ieri in conferenza stampa, con tanto di slide dedicate agli emendamenti al decreto.

Piano Casa Italia

Il Decreto Legge n.69/2024 nasce con la finalità di regolarizzare l’edilizia privata. C’è l’intenzione della Lega di chiedere il mandato affinché le stesse modalità operative possano valere per l’edilizia pubblica e sociale, anche al fine di valorizzare il patrimonio immobiliare esistente e ridurre il consumo di suolo.

Superficie Minima e Micro appartamenti

Secondo il dm sanità del 1975 attualmente la superficie minima abitabile per un appartamento monolocale è di 28 mq per un singolo utente e di 38 mq per due persone. Come sottolinea il Ministro Salvini però il problema dell’emergenza abitativa ha spinto gli studenti, i lavoratori o le giovani coppie residenti in città come Roma e Milano, ad adattarsi anche a spazi inferiori rispetto a quanto consentito per legge. Gli emendamenti della Lega al  Dl Salva Casa 2024 puntano a regolarizzare questi Micro appartamenti rendendoli abitabili come segue:

L’intenzione è quella di aumentare l’offerta, riducendo il problema del caro affitti. 

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Altezza soffitti

Cambia l’altezza minima, consentendo l’abitabilità a locali con altezza inferiore ai 2,70 metri (attualmente consentiti), fino al limite minimo di metri 2,40. L’altezza dei 2,40 metri è già consentita per corridoio e bagni, l’emendamento lo amplia anche agli altri spazi della casa. Deroghe in parte già diffuse, soprattutto nei comuni montani e che potranno essere applicate anche ai sotto tetti sempre secondo i regolamenti comunali.

Cambio destinazione d’uso

Nelle grandi città il terziario, uffici e commerciale potranno essere convertiti in residenziale semplificando la procedura di cambio di destinazione d’uso. Rispetto al testo base del DL Salva Casa di Salvini, l’emendamento estende la possibilità anche agli appartamenti al piano terra. Resta ferma la possibilità offerta ai Comuni di introdurre specifiche condizioni da rispettare in questi casi.

Tolleranze costruttive

La Lega propone di applicare l’elasticità della normativa sulle tolleranze costruttive ed esecutive anche agli immobili ed agli interventi che verranno realizzati in futuro. Al momento il Dl Salva Casa prevede la sanabilità di unità con tolleranze costruttive più abbondanti, ma solo su difformità commesse prima dell’entrata in vigore del DL (24 maggio 2024).

Verifica in loco dei lavori

Chiesto da molti tecnici, l’emendamento consente di tutelare il legittimo affidamento dell’immobile ai proprietari di casa. Se l’unità immobiliare ha ottenuto un certificato di agibilità/abitabilità dal tecnico del comune o dalla Asl che non ne ha rilevato difformità, non sarà possibile contestare la conformità dell’immobile in un secondo momento.

Interventi ante ‘77 (legge Bicalossi)

L’emendamento di Salvini propone semplificazioni sugli interventi realizzati prima del 1977. Essendo immobili molto vecchi, spesso le irregolarità non possono essere sanate a causa della difficoltà nel reperire le informazioni dell’epoca. 

La soluzione immaginata dalla Lega prevede forme semplificate di regolarizzazione delle difformità parziali presenti per le varianti eseguite in sede di realizzazione degli immobili ante ‘77.

Semplificazione dell’iter per regolarizzare le difformità parziali 

La sanatoria edilizia del Dl Salva Casa permette di regolarizzare le parziali difformità, prevedendo che la PA possa indicare eventuali interventi correttivi da apportare per regolarizzare l’immobile. Per evitare che questa procedura di trasformi nuovamente in una sorta di “doppia conformità”, l’emendamento propone di limitare l’entità e l’importo, dei lavori che possono essere richiesti ai cittadini, circoscrivendo solo a quelli che sono necessari e imprescindibili per la sicurezza. 

Potere sostitutivo delle Regioni

Si punta a ridurre le tempistiche per l’esercizio del potere sostitutivo delle regioni che oggi possono, dopo 10 anni dal rilascio del titolo edilizio, ancora annullare il permesso di costruire sostituendosi al comune. La proposta è quella di ridurre le tempistiche per l’esercizio del potere sostitutivo, assicurando la certezza della conformità a coloro che hanno già ricevuto il titolo abitativo da parte del Comune.

Piano Salva Milano 

“Negli ultimi mesi sono sorti problemi di interpretazione giuridica da parte di alcune procure che hanno attenzionato interi palazzi, dove però vivono migliaia di famiglie. “Non entrando nel merito delle inchieste giudiziarie, non possiamo permetterci di bloccare le autorizzazioni edilizie, arrestando lo sviluppo e la crescita delle città”, commenta Salvini durante la conferenza stampa.

La proposta risolve problemi che nascono dalla sovrapposizione tra la normativa statale, regionale e i provvedimenti adottati da alcuni comuni, che consentono la cosiddetta “demo-ricostruzione” con Scia e regolarizza tutti gli interventi passati legati alle ristrutturazioni edilizie. Allo stesso tempo si dà un’interpretazione giuridica per il futuro.

L’iter di conversione in legge del Decreto Salva casa di Salvini partirà il prossimo 11 giugno con i lavori in commissione ambiente e infrastrutture alla Camera.

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