Dopo le preoccupazioni suscitate dalla revisione del Piano Regolatore di Roma, ecco che anche il progetto di legge sulla Rigenerazione Urbana nel Lazio si guadagna il titolo di osservato speciale da parte dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica).
La proposta di legge 171, appena approdata in Consiglio Regionale del Lazio, sembrerebbe nascondere un condono edilizio più che un incentivo a migliorare il governo del territorio.
I programmi di rigenerazioni urbana
A destare maggiore preoccupazione da parte dell’INU sulla proposta di legge in tema di Rigenerazione urbana nel Lazio è la riforma della legge urbanistica n.7 del 2017.
In un documento di approfondimento, la sezione regionale dell’istituto sottolinea che “gli interventi che si prospettano pur contenendo alcune utili innovazioni, vanno complessivamente nella direzione opposta alle effettive esigenze di rigenerazione urbana di Roma e degli altri centri urbani del Lazio”.
La Legge n.7/2017, ricorda l’INU, istituisce i Programmi di rigenerazione urbana dando ai Comuni la possibilità di:
- concentrare interventi di ristrutturazione e recupero in parti di città,
- la possibilità, al di fuori della programmazione comunale, di interventi diretti di ampliamento degli edifici in deroga ai piani urbanistici
- di redigere varianti al PRG per facilitare il cambio di destinazione d’uso degli edifici e per premiare con incentivi volumetrici il miglioramento sismico e l’efficienza energetica.
Purtroppo questi programmi sono stati scarsamente applicati dalla Regione che ora, con la nuova proposta di legge, sembrerebbe scardinare il principio di base della rigenerazione agendo invece sugli “Incentivi edilizi”.
Dalla rigenerazione urbana ad un nuovo Piano Casa
La prima riflessione dell’INU dunque, affinché la rigenerazione urbana non sia solo incentivazione all’edilizia, ma una vera azione volta alla rigenerazione delle parti urbane degradate, sarebbe quella di incentivare i comuni a promuovere i programmi di rigenerazione, snellendo le procedurale, ma anche attribuendo maggiori risorse pubbliche per attivare strategie territoriali integrate, sociali, economiche ed ambientali.
“Serve insomma un approccio più urbanistico e meno edilizio”. “La Proposta di legge 171 va nella direzione opposta: per gli interventi diretti aumenta gli incentivi volumetrici (dal 20% al 30% nelle abitazioni e dal 10% al 20% negli edifici produttivi) e li ammette anche nei comuni sprovvisti di PRG; per i programmi di rigenerazione urbana, agisce solo incrementando gli incentivi volumetrici (dal 35% al 60%) e riduce ad ‘eventuale’ la quota di edilizia residenziale pubblica”, sottolinea l’INU.
L’obiettivo è evidente secondo l’Istituto: trasformare la rigenerazione urbana in un pretesto per un nuovo Piano Casa.
Condono mascherato?
La riflessione sulla proposta di legge della Regione Lazio prosegue poi sottolineando l’utilizzo di una filosofia al limite del “condono edilizio”.
Il riferimento è alle modifiche che verrebbero apportate alla Lr n.13/2009 relativa al recupero a fini abitativi e turistico-ricettivi dei sottotetti esistenti, che spostano al 31ì dicembre 2023 la data entro la quale dovevano essere stati realizzati i sottotetti (quali volumi tecnici) per essere ammessi a tali trasformazioni e, d’altra parte, estendono questa possibilità anche nei centri storici.
“L’INU Lazio è preoccupato per le norme derogatorie in campo edilizio che la Regione Lazio sta proponendo quale rigenerazione urbana, con l’alibi del ‘contenimento del consumo di suolo’. Richiama invece la necessità, per raggiungere questi giusti obiettivi, di un governo del territorio che metta al centro piani e programmi costruiti dalle istituzioni locali per rispondere alle specifiche criticità del territorio”.
Le osservazioni dell’INU si chiudono con l’evidente necessità di una nuova Legge Urbanistica Regionale (che il Lazio ha istituito solo nel 1999) che punti ad integrare sostenibilità e pianificazione a lungo termine, nel progetto regionale.