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Riforma dei Bonus edilizi, Italia al lavoro per recepire la Direttiva Case Green

Prime dichiarazioni del Ministro Pichetto Fratin in vista del recepimento della Direttiva Case Green per l’Italia. In arrivo una riforma dei bonus edilizi con un’aliquota ordinaria, sovvenzioni per i redditi bassi e premialità in base alle performance raggiunte

Case Green in Italia
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A che punto è l’Italia nel recepimento della Direttiva sulle Prestazioni degli Edifici?

Più risorse, escludere dal Patto di Stabilità gli investimenti sull’efficienza energetica e uniformare i Bonus edilizi. E’ su questi contenuti che starebbe lavorando il Governo anche in vista dell’attuazione della Direttiva case Green in Italia. Sono queste alcune delle anticipazioni esposte dal Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

Di una riforma strutturale delle detrazioni fiscali per l’edilizia si parla ormai da tempo, tanto da ritrovare il tema anche all’interno del PNIEC 2024. In realtà nulla è cambiato da un anno a questa parte e l’“imminente riforma” dei bonus ventilata a luglio 2023 ancora si fa attendere.

Ma la Direttiva Europea sulle Prestazioni degli edifici (EPBD) ed il Green Deal non hanno lasciano spazio ai tempi morti, imponendo obiettivi di efficientamento che dovranno essere recepiti dalla normativa italiana. 

Addio alla logica generalista del Superbonus

Le dichiarazioni del Ministro Pichetto Fratin, rilasciate in occasione di un’intervista a Il Messaggero, non lasciano spazio a dubbi inerenti al Superbonus: la logica generalista della detrazione al 110% destinata a chiunque indipendentemente dalla qualità dell’intervento svolto, dovrà essere superata. Nel futuro dei Bonus italiani c’è invece la premialità in base al surplus di risparmio energetico raggiunto, in base agli interventi eseguiti siano sul cappotto termico, sull’impianto di climatizzazione, sugli infissi o con l’installazione di pompe di calore.

Seguendo questa logica gli incentivi fiscali permetteranno anche alle famiglie meno abbienti di adeguarsi alle richieste della Direttiva Case Green per l’Italia. In questo caso il Ministro parla di “sovvenzioni” più che di detrazioni svincolandosi così dal problema dell’incapienza fiscale. 

Quali saranno le aliquote di detrazione dei bonus dal 2025  

Interpellato sulle possibili percentuali sulle quali sta lavorando il Governo in tema di detrazioni fiscali, il Ministro dell’Ambiente ha preferito tenersi sul vago, parlando di “aliquota ordinaria” e di una maggiorata solo per le fasce più deboli. 

Ancora una volta si torna a parlare di “Energy Efficiency First”, efficienza energetica prima di tutto, premiando a livello fiscale gli interventi che riusciranno a garantire le migliori performance e la maggiore decarbonizzazione.

Case Green in Italia, ma quanti edifici andranno ristrutturati?

Ma prima di poter tracciare un quadro degli incentivi, sarà indispensabile conoscere nel dettaglio le condizioni reali del patrimonio immobiliare italiano, una problematica già sollevata dal CNI. Ministero dell’Economia e Ministero dell’Ambiente sarebbero già al lavoro, nel mappare il numero degli edifici civili e non che dovranno essere oggetto di ristrutturazione in base a quanto stabilito dalla Direttiva Case Green.

E’ pur vero, come ribadisce il Ministro Pichetto Fratin, che serviranno altre risorse europee. La posizione rigida dell’Italia sulla direttiva resta invariata: servono correttivi: tra le richieste che verranno fatte all’UE in tema recepimento della Case Green per l’Italia, si ipotizza la possibilità di poter escludere dal patto di stabilità gli investimenti per l’efficienza energetica delle abitazioni, oppure di creare un apposito fondo europeo. 

Quali sono le scadenze della Direttiva case Green per l’Italia

Il primo macro obiettivo imposto dalla Direttiva Case Green all’Italia sarà quello di ridurre il consumo di energia primaria:

  • del 16% entro il 2030 
  • del 20-22% entro il 2035.

Obiettivo leggermente anticipato per gli edifici pubblici e non residenziali che dovranno diminuire i propri consumi di energia primaria:

  • del 16 % a decorrere dal 2030; 
  • del 26 % a decorrere dal 2033.

L’Italia avrà tempo fino al 31 dicembre 2025 per recepire il testo e trasmettere alla Commissione un primo Piano di ristrutturazione degli edifici. Mentre entro il 29 maggio 2026 l’Italia dovrà inoltre stabilire una traiettoria per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare residenziale adottando i relativi decreti legislativi nazionali.

Per avere sott’occhio tutte le scadenze della Direttiva Case green per l’Italia scarica la nostra Infografica.

Cosa succede se non ci si adegua la casa alla Direttiva case Green?

Non sono previste sanzioni individuali dalla direttiva EPBD. L’obiettivo è nazionale e le verifiche che l’Ue effettuerà sugli obiettivi raggiunti, saranno anch’esse elaborate a partire dalla media del patrimonio edilizio nazionale.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.