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Il rating LEED si aggiorna e apre alla resilienza degli edifici al climate change

Gestire temperature sempre più elevate, pericolo di incendi, inondazioni, innalzamento dei mari, favorire il ripristino ecologico e l’equità sociale. Per la prima volta dalla sua nascita il rating LEED dell’US GBC si allarga alla resilienza al cambiamento climatico

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Immagine di freepik

La consultazione pubblica per fornire il proprio feedback sul nuovo sistema di certificazione LEED v5 sarà aperta fino al 20 maggio 

Un cambiamento importante sta interessando il sistema di rating LEED del Green Building Council degli Stati Uniti: per la prima volta, la certificazione dedicata alla bioedilizia più utilizzata al mondo si aprirà alle problematiche del cambiamento climatico, valutando gli edifici anche il base alla resilienza ed alla capacità di gestire eventi estremi. 

Primo ad elaborare il protocollo di certificazione LEED con l’intento di promuovere un nuovo sistema costruttivo più efficiente, l’US Green Building Council si prepara oggi ad aprire un nuovo capitolo per la filiera costruttiva. 

Verso edifici più resilienti al cambiamento e ai rischi

Si chiamerà LEED v5 il nuovo protocollo al momento in fase di studio da parte dell’ente statunitense. A partire dal 2025 coloro che decideranno di certificare il proprio progetto secondo il rating LEED, dovranno tener conto anche del potenziale impatto delle inondazioni, dell’innalzamento dei mari, del pericolo di incendi o altri rischi connessi all’aumento delle temperature. Fino al 20 maggio, l’US GBC ha aperto una consultazione pubblica per raccogliere feedback di tutte le parti interessate, per assicurare il miglior sviluppo possibile del nuovo sistema di certificazione. 

Al momento i pre-requisiti LEED v5 si articolano in 3 aree di impatto in base alle quali verranno valutati gli edifici:

  • Decarbonizzazione: il rating si concentrerà sulla riduzione di tutte le fonti significative di emissioni: operative, incorporate, refrigeranti e trasporti.
  • Qualità della vita: maggiori punteggi si otterranno applicando strategie incentrate sull’uomo per migliorare la salute e il benessere, la resilienza, l’equità e l’inclusione per gli occupanti degli edifici e le loro comunità.
  • Conservazione e ripristino ecologico: LEED v5 enfatizza le strategie e le azioni che possono essere implementate a livello di singola risorsa per limitare il degrado ambientale e contribuire al ripristino degli ecosistemi.

Un momento storico per la bioarchitettura

“Gli edifici offrono opportunità immediate per affrontare il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l’equità, la salute e molto altro ancora quando sono progettati, costruiti e gestiti con intento”, ha affermato Peter Templeton, presidente e CEO di USGBC. “Questa è l’architettura alla base del LEED v5, che si rivolge alle aree in cui è maggiormente necessario un progresso accelerato, creando al contempo percorsi accessibili e applicabili”.

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Una volta certificato l’edificio, i team di progetto riceveranno per la prima volta informazioni chiave per guidare la definizione degli obiettivi e la realizzazione del progetto, comprese metodologie di valutazione per la resilienza climatica, le emissioni di carbonio fino al 2050 e l’equità sociale. Queste informazioni aiuteranno a stabilire aspirazioni più elevate, perseguire una maggiore innovazione e ottenere risultati migliori.

Inoltre il protocollo futuro fornirà agli utenti un report che li aiuterà a misurare, gestire e comunicare le prestazioni del proprio progetto e consentirà loro di apportare miglioramenti nel tempo.

Ogni credito e prerequisito in LEED v5 ha una connessione con la decarbonizzazione, la qualità della vita e/o la conservazione ecologica, e questo è annotato in tutto il sistema di classificazione in modo che i team di progetto possano facilmente modellare le loro storie di sostenibilità e comunicarle.

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