Rinnovabili

Architetti, Ingegneri e Geometri presentano una proposta congiunta per il Piano Casa

Piano Casa, la proposta degli Architetti Ingegneri e Geometri
via pexels

Parola d’ordine “semplificare”. Nasce con questo obiettivo il Tavolo Piano Casa indetto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato ad acquisire dagli operatori del settore i contributi necessari per la revisione della disciplina edilizia e delle costruzioni. Ma come ci insegna il passato, non sempre le modifiche normative apportate dalle leggi hanno assicurato uno snellimento delle procedure. 

Si inserisce in questo contesto la proposta congiunta presentata dai tre Consigli Nazionali di Architetti, Ingegneri e Geometri, che prova a superare gli ostacoli puntando ad una revisione efficace del Testo Unico Costruzioni.

La proposta dei tecnici

Le proposte concrete presentate al MIT dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori e il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri laureati, si sofferma su alcuni punti indispensabili per il Piano casa:

Digitalizzazione sostenibilità le priorità

Anche in tema di Norme Tecniche delle Costruzioni i tre Consigli sottolineano la necessità di digitalizzare ed unificare a livello nazionale le procedure e gli standard.

La digitalizzazione sarà essenziale anche per l’istituzione dell’Anagrafe e del Fascicolo delle costruzioni, una misura essenziale per lo snellimento delle procedure amministrative

Altro tema cruciale individuato dai Consigli Nazionali Tecnici e presentato al Tavolo Piano Casa  è la questione della sostenibilità delle costruzioni.

La nuova normativa edilizia dovrà prevedere il rispetto di criteri legati all’impatto ambientale ed alla gestione delle risorse indispensabili per migliorare il benessere e la sicurezza delle persone. Seguendo questa linea sarà possibile allineare le politiche fiscali, la ristrutturazione e il riutilizzo adattivo dei fabbricati.

Infine, in tema di rigenerazione urbana, secondo CNI, CNAPPC e Geometri, la normativa deve prevedere una netta distinzione tra la disciplina della ristrutturazione edilizia e quella ben più complessa della rigenerazione urbana.

La rigenerazione urbana dovrebbe riguardare prioritariamente programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare a scala urbana e non edilizia, solo in questo modo sarà possibile superare gli squilibri tra aree centrali e periferiche. “L’auspicio è che venga al più presto definita una nuova normativa che operi per la ricomposizione dei diversi contesti urbani in una visione policentrica di prossimità”, concludono i tre ordini.

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