Il Salva Casa è una Legge auto-applicativa e non richiede l’adozione di ulteriori atti attuativi del Governo. Si percepisce quasi del risentimento nella circolare del MIT sul Salva Casa pubblicata lo scorso venerdì. Un intervento che per certi versi appare quasi superfluo, volto a sottolineare l’ovvietà dei fatti, ma che trasferisce (come sempre) le responsabilità altrove.
Dopo le plurime dichiarazioni del Ministro Salvini, operatori ed Enti Locali sono in attesa di un intervento da parte del Ministero delle Infrastrutture contenente alcune delucidazioni su punti di difficile attuazione della nuova sanatoria edilizia a livello Regionale.
Eppure in quest’ultima circolare il MIT sottolinea come il Salva Casa non debba attendere ulteriori interventi Governativi, essendo già applicabile.
L’adozione della legislazione di dettaglio spetta alle Regioni
“Il decreto-legge Salva-Casa è una legge dello Stato che deve essere attuata da tutte le Amministrazioni territoriali competenti […] In materia di edilizia ed urbanistica, spetta alle Regioni l’adozione della legislazione di dettaglio e spettano ai Comuni le competenze amministrative sull’esame delle istanze presentate dai cittadini”, si legge nella circolare del MIT sul Salva Casa.
Le modifiche apportate dalla Legge 105/2024 al Testo Unico Edilizia sono già operative: le modifiche ai cambi di destinazione d’uso, il nuovo regime di edilizia libera, il recupero dei sottotetti, l’agibilità, la difformità dai titoli originari, sono norme applicabili sull’intero territorio italiano sin da ora.
Allo stesso modo però, spetta alle regioni recepire la nuova Legge, trasformandola in disposizioni operative compatibili con le norme regionali esistenti.
“Alcuni tra Regioni e Comuni si sono già attivati per dare piena attuazione alle nuove norme e recepire le istanze dei cittadini – prosegue la circolare del MIT – In nessun caso si può attribuire al Governo la responsabilità dell’inattuazione di queste misure”.
E’ pur vero che alcune realtà locali si sono dimostrate più solerte nell’applicare le disposizioni della nuova sanatoria edilizia. Ma più si entra nel merito del Salva casa, maggiori complessità applicative emergono, soprattutto se l’obiettivo è un’applicazione omogenea delle novità e non strettamente legata alla realtà territoriale.
Manca la modulistica ed una visione omogenea delle sanzioni
Ecco dunque che emergono i primi gap da superare.
SCIA, CILA e PdC, appaiono inadeguati alle nuove esigenze, servono moduli aggiornati. Il pagamento delle Sanzioni deve essere uniforme su tutta la penisola, serve un “listino prezzi”.
“Tanto precisato, si conferma che, in chiave collaborativa e di supporto, proprio al fine di evitare la situazione di stallo, registrata in alcune realtà territoriali, il Ministero delie Infrastrutture e dei Trasporti sta esaminando con le competenti amministrazioni una circolare attuativa, di prossima adozione, per fornire strumenti di lettura delle nuove norme”, conclude però la circolare tornando alle promesse del Ministro Salvini sull’imminente arrivo della “Mini Guida al Salva Casa”.
In altre parole, il Salva Casa è operativo, le difficoltà attuative non riducono la sua efficacia.