
Nonostante il diffuso sentimento d’attesa che ha preceduto la pubblicazione delle Linee Guida al Salva Casa, sono ben pochi i problemi realmente risolti a quasi due mesi dalla loro uscita. Inizialmente indicato come il vademecum che avrebbe finalmente risposto ai dubbi degli interessati alla sanatoria edilizia, il testo è stato ben presto ridimensionato trasformandosi in Faq al Salva casa. Ma restano tanti i problemi irrisolti e che causano il mancato decollo della Legge n.105/2025, primo fra tutti e forse tra i più gravi, l’inesistenza di Moduli Salva Casa aggiornati per gli Uffici Tecnici dei Comuni.
Grande attesa su CILA, SCIA e PdC Salva Casa
Stando alle notizie degli ultimi giorni tuttavia, l’approvazione della modulistica unificata per il Salva Casa, sarebbe stata inserita nell’ordine del giorno della Conferenza Unificata di fine mese. Una tavolo di lavoro di esperti ha già stilato le novità da apportare a CILA, SCIA e Permesso di Costruire, ma l’effettiva trasmissione della nuova modulistica agli uffici competenti ancora non è arrivata.
Un dettaglio tutt’altro che irrilevanti, sopratutto in considerazione delle numerose modifiche che il testo della sanatoria edilizia 2024 ha apportato al Testo Unico Edilizia in termini di certificato di agibilità, stato legittimo, cambio di destinazione d’uso, sopralzo di sottotetti, doppia conformità, ma anche altezze minime, variazioni essenziali e difformità in area paesaggistica.
In attesa dei Moduli Salva Casa i Comuni tentano di ovviare al problema procedendo con i piedi di piombo, nel costante timore di incorrere in un errore formale o sostanziale che potrebbe essere successivamente contestato da Tar e Regioni.
I problemi irrisolti del Salva Casa
Non sono solo i Moduli del Salva Casa a bloccare l’applicazione della Legge. La Legge nazionale rimanda nei suoi molti risvolti, alle normative locali. Ma non tutte le Regioni si sono espresse in merito. Questo ha portato ad una fase di incertezza nella quale la giustizia amministrativa e quella giudiziaria si sono più di una volta scontrate. E’ il caso dei molti ricorsi al TAR che puntualmente bocciano la riforma edilizia sulla sanatoria, impedendo la piena attuazione. Seguono poi i contenziosi con le Soprintendenze, considerate dai fautori del Salva Casa quasi un “peso” e che spesso hanno espresso forti dubbi al riguardo di interventi sananti in aree vincolate.
Restiamo in attesa dunque dei Moduli Salva Casa, consapevoli che quello che forse realmente serve è una riforma organica del testo Unico Edilizio e delle Costruzioni,