Dall’indagine appena conclusa sull’impatto ambientale ed economico degli incentivi per l’edilizia, svolto dalla Commissione Ambiente della Camera, emerge la necessità di una riforma strutturale dei bonus edilizi, che sia sostenibile per lo Stato, ma efficiente per i cittadini

Si è concluso il lavoro svolto dalla Commissione Ambiente della Camera sull’Indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi per l’edilizia. Il documento ha permesso di raccogliere una grande mole di dati che permetterà di intervenire in maniera ragionata sul futuro dei bonus edilizi, sia in funzione degli obiettivi di decarbonizzazione, sia in funzione di un miglioramento della qualità abitativa.
I risultati prodotti dall’indagine sui Bonus edilizi: Superbonus
Tra i dati più significativi emersi c’è il tema Superbonus. Le rilevazioni hanno mostrato come il “principe” degli incentivi per l’edilizia abbia inciso in misura limitata sul patrimonio immobiliare nazionale, consentendo di riqualificare solo il 3% del patrimonio. E, al contempo, “abbia però generato un contributo modesto in termini di decarbonizzazione”, dati confermati anche da Banca d’Italia e ISPRA. “Non può pertanto ritenersi proporzionato al rilevante impiego di risorse pubbliche”, dato che la riduzione della CO2 raggiunta è costata 10 volte di più rispetto ai parametri medi stimati.
A questo proposito la Commissione ha deciso di effettuare una ulteriore valutazione sui costi e benefici, che prende in esame un lasso di tempo più ampio, dato che l’effettivo ritorno si avrà solo nell’arco dei prossimi decenni.
Necessaria una riforma strutturale dei Bonus Edilizi
L’indagine conoscitiva conferma inoltre un elemento fondamentale: è necessario intervenire con una riforma complessiva dei bonus fiscali per l’edilizia, “finalizzata a garantire la sostenibilità finanziaria e a renderli maggiormente funzionali al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNIEC”.
Un intervento già sottolineato dal Ministro Pichetto Fratin in occasione dell’audizione svolta nell’ambito dell’indagine conoscitiva circa la frammentarietà dell’attuale sistema di incentivi.
L’obiettivo della Commissione sarà ora chiamata a definire questo nuovo quadro di incentivi per l’edilizia, finalizzato anca garantire il rispetto degli obiettivi di efficientamento europei indicati anche nella Direttiva EPBD IV “Case Green”.
Da qui scaturisce la prima domanda alla quale sarà indispensabile rispondere: quali e quante sono le risorse economiche effettivamente disponibili per la messa in sicurezza sismica e per l’efficientamento del patrimonio immobiliare nazionale?
Domande alle quali potranno probabilmente rispondere il Ministro dell’Ambiente ed il MEF convocati in audizione dalla Commissione ambiente alla Camera.