10 milioni di famiglie pronte a ristrutturare casa
Gli italiani sono sempre più convinti che ristrutturare il proprio immobile migliorando l’efficienza energetica sia un ottimo investimento per il futuro. Ma il desiderio di riqualificare casa viaggia di pari passo con le detrazioni fiscali e i recenti tagli ai bonus casa apportati dalla Legge di Bilancio 2025 potrebbero costarci caro.
E’ quanto sostengono CNA e Nomisma all’interno di un documento di analisi e proposte presentato a Roma nella giornata di ieri.
Dalle analisi condotte da Nomisma e CNA è emerso il sempre grande interesse degli italiani, nei confronti dei bonus casa cosiddetti “minori”, come il Bonus Ristrutturazione al 50% o Ecobonus 65%. Anche durante l’apice di utilizzo del Superbonus 110%, queste detrazioni hanno raggiunto ottimi risultati sia in termini economici che ambientali, senza pesare sui conti pubblici.
Secondo l’indagine circa 10 milioni di famiglie sarebbero pronte ad intervenire sulla propria abitazione nel prossimo triennio, ma solo sfruttando l’attuale sistema incentivante. I tagli ai bonus casa apportati dalla Manovra potrebbero far cambiare idea ad una buona fetta di italiani, con 3,5 famiglie già pronte a fare dietro front.
Quanto costerà il taglio all’Ecobonus?
La bozza della Manovra bollinata dal presidente della Repubblica ha tagliato le aliquote di Ecobonus, Sisma, Bonus Ristrutturazione, definendo nuovi parametri da applicare per beneficiare degli incentivi ed un tetto massimo alle detrazioni.
Questa contrazione costerà, secondo il CNA, ben 97,3 miliardi di investimenti con effetti negativi sull’economia e l’ambiente.
I 3,5 milioni di famiglie che rinunciano a ristrutturare generano un effetto a cascata con un mancato valore aggiunto di 119,7 miliardi di euro, mancata attivazione di oltre 2 milioni di posti di lavoro. Sempre secondo Nomisma e CNA, il costo ambientale sarà altrettanto considerevole: 16mila GW/h l’anno di energia non risparmiata, pari a 461 euro l’anno in media a famiglia.
Il prossimo triennio di incentivi secondo CNA e Nomisma
Le richieste delle due categorie puntano a:
- mantenere per almeno un triennio l’assetto dei bonus attuale con il 50% per le ristrutturazioni e il 65% per l’efficientamento energetico;
- ipotesi simile per il Sismabonus che dovrebbe mantenere la dimensione delle agevolazioni attualmente in vigore;
- eliminare il tetto alle detrazioni in funzione del reddito e del nucleo familiare;
- confermare le attuali aliquote di detrazione per le abitazioni principali e i condomini.
Rinnovata inoltre la richiesta della CNA di aprire “in tempi rapidi” un tavolo di confronto con il governo per definire una strategia coerente con le prospettive di recepimento della direttiva EPBD Case Green.