Per la prima volta il DoE degli Stati Uniti ha rilasciato una definizione univoca di cosa sia un “Edificio a Emissioni Zero” con tanto di guida ai criteri minimi da rispettare sia nell’esistente che nelle nuove costruzioni
Ad aprile il Doe ha delineato una strategia per ridurre le emissioni degli edifici statunitensi del 90% entro il 2050
C’è sempre una prima volta si suol dire e oggi tocca agli Stati Uniti. Dopo molteplici richieste arrivate dal mondo dei professionisti, dai laboratori di ricerca e dalle stesse agenzie governative, l’U.S. Department of Energy (DOE) ha finalmente chiarito che cosa si intende per “Edificio a emissioni zero”.
Un chiarimento tutt’altro che banale indispensabile per assicurare che il comparto del costruito esistente e delle nuove costruzioni, si muova tutto nella stessa direzione raggiungendo obiettivi tangibili e misurabili.
Con la National Definition of a Zero Emissions Building il DoE mette a disposizione anche una Guida operativa che gli enti pubblici e privati possono adottare per determinare se un edificio ha zero emissioni, derivante dal consumo energetico operativo e dalle emissioni stesse degli inquilini.
Attenzione però, la Guida non è uno standard normativo. Avrà cioè unicamente una valenza volontaria ed indicativa che potrà anche non essere rispettata o superata con standard più elevati.
Cos’è un Edificio a emissioni zero
Per il Dipartimento dell’Energia US un Edificio a Emissioni Zero è in sintesi “un edificio ad alta efficienza energetica, che non emette gas serra direttamente dal consumo di energia ed è alimentato esclusivamente da energia pulita”. Come già detto la definizione non sostituirà gli standard di certificazione privati e pubblici già esistenti,ma permetterà di avere un unico riferimento per le modalità con cui effettuare il calcolo delle emissioni.
Lo scorso aprile, il Doe ha reso pubblico il primo progetto federale per la Decarbonizzazione degli edifici statunitensi, il “National Blueprint for the Building Sector”, attraverso il quale punta a ridurre le emissioni di gas serra del comparto edile del 90% entro il 2050 e del 65% entro il 2035 sul territorio Statunitense.
Grazie alla pubblicazione della Definizione di Edificio a Energia Zero il DoE chiude dil cerchio. La prima parte della Guida contiene le indicazioni per la misurazione delle “Emissioni Operative derivante dall’uso energetico” e stabilisce dei criteri minimi standardizzati, coerenti e misurabili.
I Criteri minimi di efficienza in un Edificio ZEB
La definizione tracciata dal Doe fa riferimento agli standard già applicati dal ASHRAE che commenta positivamente la guida prodotta dal Dipartimento.
Tre i criteri contenuti in questa prima parte della guida che serviranno a misurare le emissioni operative. Un edificio che raggiunge zero emissioni operative derivanti dal consumo energetico dovrà essere come minimo:
- Altamente efficiente dal punto di vista energetico, gli edifici devono dimostrare un’eccezionale efficienza energetica, collocandosi tra i migliori sul mercato o ottenendo riduzioni significative del consumo di energia rispetto ai codici modello.
- Privo di emissioni in loco derivanti dal consumo energetico, gli edifici a zero emissioni devono eliminare le emissioni dirette di gas serra derivanti dal consumo energetico in loco.
- Alimentato esclusivamente da energia pulita, tutta l’energia utilizzata dall’edificio deve provenire da fonti prive di emissioni di carbonio, sia generate in loco che ottenute da fonti esterne.
Per garantire la conformità, la definizione comprende metodi dettagliati di misurazione e verifica. Per gli edifici esistenti vengono utilizzati criteri come i punteggi ENERGY STAR o l’intensità di utilizzo energetico misurata nell’intero edificio, mentre le nuove costruzioni devono soddisfare rigorosi standard di efficienza energetica e di energia pulita.
Come sottolinea il Doe, le future pubblicazioni della Guida riguarderanno invece: le emissioni incorporate ovvero legate alla produzione, al trasporto, all’installazione e allo smaltimento dei materiali da costruzione; la possibilità di minimizzare gli impatti dei refrigeranti; e possibili ulteriori considerazioni.