La sostenibilità ripaga: secondo il report questa trasformazione ha un potenziale per il mercato pari a 1.800 miliardi di dollari
Un report pubblicato dal World Economic Forum in collaborazione con il Boston Consulting Group identifica 11 strategie chiave che, se applicate lungo tutta la catena del valore edilizia, hanno il potenziale per abbattere dell’80% le emissioni degli edifici. Non solo: rendendo queste azioni chiave sinergiche tra loro si potrebbe sbloccare un potenziale economico in opportunità di mercato di ben $1,8 trilion dollar ($1.800 miliardi ) entro il 2030.
A tracciare la rotta verso la decarbonizzazione del settore rendendolo resiliente ai cambiamenti climatici e capace di proteggere la biodiversità è il rapporto “Towards Green Building Value Chains: China and Beyond”. Il WEF identifica nelle economie emergenti e soprattutto nella Cina, un ruolo chiave per la riduzione delle emissioni globali del comparto edile focalizzando l’attenzione sul passaggio ad una value chain realmente green.
Il report fornisce una tabella di marcia per il settore edile, con molteplici esempi di green building già costruiti che hanno saputo valorizzare sostenibilità, efficienza ed al contempo l’impatto economico.
Le Quattro caratteristiche chiave di una visione olistica dell’edilizia
La filiera edilizia è responsabile del 37% delle emissioni totali di carbonio a livello globale e purtroppo coinvolge settori le cui emissioni sono estremamente difficili da abbattere, come la produzione dell’acciaio e del cemento. Inoltre lo sviluppo urbano senza precedenti di quest’ultimo secolo sta mettendo a repentaglio molte specie terrestri a causa della perdita di habitat sottratta dal cemento. Secondo il report messo a punto dalla Boston Consulting Group è proprio nella catena del valore che andranno cercate le soluzioni. Oggi la valutazione del ciclo di vita di un edificio, dalla produzione dei materiali, al trasporto fino alla sua dismissione, è ancora troppo frammentata, ma adottando una value chain green da monte a valle le cose potrebbero cambiare.
“La nuova frontiera della crescita e della competitività per gli operatori del settore edile sarà quella di sviluppare materiali, progettare metodi di costruzione e raggiungere risultati operativi a zero emissioni di carbonio, rispettosi dell’ambiente e resilienti agli shock meteorologici estremi, promuovendo al contempo il benessere della comunità e le connessioni tra le persone”, ha affermato Gim Huay Neo, amministratore delegato del World Economic Forum.
Il rapporto parte dunque con l’identificare le 4 chiavi di lettura di una visione realmente olistica dei green buildings:
- Net Zero, ridurre al minimo le emissioni degli edifici nell’intero ciclo di vita attraverso l’uso di materiali e tecnologie innovativi;
- Nature Positive, integrare gli elemento vegetali per migliorare le prestazioni ambientali degli edifici.
- Resilienza, massimizzare la capacità degli edifici di resistere a condizioni meteorologiche estreme e alla volatilità del clima.
- Orientamento “Well-being”, aumentare il benessere fisico e mentale degli occupanti, migliorare lo sviluppo della comunità e garantire l’accesso a tutti.
Le 11 strategie del successo
La visione ipotizzata dal report WEF sarà però realizzabile solo superando alcune criticità che oggi caratterizzano il comparto tra i quali la necessità di normative e standard edilizi si settore condivisi globalmente, l’uso intelligente dei dati e delle tecnologie avanzate tra le quali anche l’IA, l’orientamento verso biomateriali o soluzioni di recupero, ma anche un maggiore supporto finanziario ed il miglioramento delle competenze della manodopera.
Le 11 azioni chiave sulle quali il comparto edilizio dovrà agire nei prossimi anni per ridurre le emissioni degli edifici e migliorare la vita degli occupanti, oltre a favorire la biodiversità sono:
- Fornitura di energia verde
- Recupero di materiali e minerali
- Decarbonizzazione dei materiali tradizionali
- Decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento
- Gestione energetica integrata
- Adeguamento e ammodernamento dell’isolamento degli edifici
- Passaggio a materiali sostenibili
- Condivisione di strutture e servizi
- Autosufficienza energetica in loco
- Riciclo dell’acqua
- Progettazione secondo le 4 caratteristiche chiave identificate dal report (Net Zero, Nature Positive, Resilienza, Orientamento al benessere).
In questo modo la catena del valore si trasforma in un gioco di ruolo, dove ciascun componente ha la sua missione da svolgere affinché la strategia successiva possa avere successo.
“La complessità della filiera edilizia richiede che gli attori a monte e a valle lavorino insieme per abilitare azioni come l’allineamento degli standard e la svolta tecnologica”, ha affermato Yvonne Zhou, Managing Director e Senior Partner di BCG. “Solo attraverso questa collaborazione le 11 leve saranno completamente sbloccate”.
La Cina ha un ruolo determinante per la decarbonizzazione del settore
Il fatto che il report WEF focalizzi l’attenzione sulla Cina è tutt’alto che scontato. Questo Paese infatti è il più grande mercato di materiali da costruzione e dell’edilizia. Produce oltre il 50% dell’acciaio e del calcestruzzo del mondo e rappresenta anche il 50% delle nuove costruzioni mondiali ogni anno. La transizione verde della catena del valore immobiliare cinese può avere un impatto cruciale sul mondo.
Ecco perchè nel rapporto sono illustrati molteplici casi studio di differenti aziende, di progettazione, ma anche di fornitura di servizi o gestione energetica, che possono fornire una valida ispirazione nonché supportare strumenti politici futuri.
Scarica QUI il report completo.