Il 18 maggio il testo del DL Superbonus è atteso in Aula
L’emendamento del Governo sul Superbonus è stato bollinato dalla Ragioneria confermando le modifiche preannunciate al ddl di conversione del Decreto Legge n.39/2024. Diverse le novità introdotte che interverranno non solo sul Superbonus.
Resta purtroppo un forte dubbio sulla retroattività dei contenuti presentati dal Governo, nonostante le rassicurazioni del Ministro Giorgetti, dato che il testo interviene sia sul Superbonus che sul Sismabonus e barriere architettoniche per l’intero anno 2024 e non limitatamente all’entrata in vigore del DL.
Spalma crediti in 10 anni per tutte le detrazioni del 2024
Tra i 5 nuovi articoli introdotti dall’emendamento dell’esecutivo al DL Superbonus, si impone prepotentemente il già accennato “spalma detrazione”. Il nuovo articolo 4-bis stabilisce che il recupero della detrazione delle spese sostenute per il Superbonus, avverrà in 10 anni e non nei quattro attualmente previsti. La disposizione alle spese sostenute a partire dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, e quindi negli anni 2024 e 2025. La Ragioneria di stato calcola un ammontare di detrazione fruibile pari a circa 6.211 milioni di euro per il 2024 e pari a circa 5.780 milioni di euro per il 2025.
Lo spalma detrazione si applicherà anche alle spese sostenute per il Sismabonus e per il Bonus Barriere Architettoniche. Attenzione: il recupero in 10 anni si applicherà solo alle detrazioni dirette e non varrà per i crediti oggetto di cessione o sconto in fattura.
Ance si fa portavoce di diversi attori della filiera esprimendo apprezzamento al Governo per aver tenuto conto delle perplessità espresse, ma sottolinea che “resta comunque il nodo della retroattività e di eventuali conseguenze indirette che ci troveremo ad affrontare per l’ennesimo cambio di regole (32 modifiche finora) in corsa”, sottolinea la Presidente Brancaccio.
Misure anti usura
Il Governo intervenire anche sulle possibilità offerte dalle Banche e dagli istituti di credito. A partire dal 2025 non sarà più possibile compensare i crediti del Superbonus con i debiti previdenziali, assistenziali e i premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Inoltre i soggetti che abbiano acquistato i crediti ad un valore di mercato inferiore al 75%, dove solitamente un credito da Superbonus vale l’85%, saranno obbligati a ripartire le rate in 6 quote annuali a partire dal 2025.
Sismabonus e Onlus: istituiti due Fondi ad hoc
Con l’articolo 1-bis l’emendamento del Governo istituisce un Fondo ad hoc per eventi sismici con dotazione pari a 35 milioni di euro per l’anno 2025. Il contributo va ad ampliare la aree sismiche interessate estendendo la possibilità agli “immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 20 maggio del 2012, diversi da quelli di cui all’articolo 1 comma 1 del presente decreto”. Con il medesimo obiettivo l’articolo 1-ter istituisce un “Contributo per la riqualificazione energetica e strutturale realizzata dagli enti del terzo settore, dalle onlus, dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale”. Lo stanziamento è pari a 100 milioni di euro per l’anno 2025 .
Ai Comuni il 50% di quanto riscosso
Si estende l’attività di controllo e vigilanza anche agli enti comunali, in merito agli interventi legati ai Bonus edilizi ed al Superbonus. Nel caso di abusi rilevati, ai Comuni andrà il 50% di quanto riscosso.
Nell’emendamento del Governo al Superbonus novità anche per il Bonus ristrutturazione
Il comma 8 dell’articolo 9-bis modifica l’aliquota del Bonus Casa. A partire dal 2028 la percentuale scenderà al 30%, lasciando ben intendere che a partire dal prossimo anno 2025, il Bonus Ristrutturazione tornerò nella sua versione originale con detrazione al 36%.