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Edifici net zero: efficienza energetica, digitalizzazione, sostenibilità

Gli edifici net zero sono la risposta strategica ai cambiamenti climatici. Oggi è imprescindibile integrare soluzioni digitali avanzate all’interno dei sistemi edilizi, unendo la digitalizzazione e la transizione energetica. Claudia Guenzi, Head of Smart Infrastructure di Siemens Italia spiega in dettaglio realtà e potenzialità degli smart building

Edifici net zero: efficienza energetica, digitalizzazione, sostenibilità

Edifici net zero, risposta strategica ai cambiamenti climatici

A KEY 2025 abbiamo parlato con Claudia Guenzi, Head of Smart Infrastructure di Siemens Italia, di presente e futuro degli edifici net zero.

Come vede Siemens l’evoluzione del concetto di smart building nel prossimo futuro, soprattutto alla luce della crescente domanda di sostenibilità ed efficienza energetica?

Gli edifici rivestono un ruolo centrale nella lotta contro i cambiamenti climatici, non solo in termini di efficienza energetica, ma anche come elementi chiave per la riduzione delle emissioni di CO2 e l’abbattimento della temperatura globale.

Oggi, per affrontare queste sfide, è imprescindibile integrare soluzioni digitali avanzate all’interno dei sistemi edilizi, il che rappresenta la vera essenza della transizione gemella: l’unione tra la digitalizzazione e la transizione energetica.

Per contribuire concretamente agli obiettivi di sostenibilità e di efficienza, è fondamentale digitalizzare gli edifici, sfruttando il vasto potenziale delle informazioni che questi già generano in real time attraverso i sistemi di gestione.

Fino a ieri, molti di questi dati venivano utilizzati solo parzialmente attraverso i BMS (building management system), ma oggi, grazie a piattaforme digitali come Building X di Siemens, è possibile raccoglierli in un data lake intelligente.

Questo approccio consente di mettere in relazione vari flussi informativi, come i valori delle temperature interna ed esterna e il numero di occupanti, per ottimizzare la gestione e prevedere potenziali problematiche.

Le tecnologie digitali non si limitano a raccogliere i dati, ma li rendono fruibili in modo personalizzato per tutti gli stakeholder coinvolti, dai manutentori ai gestori degli edifici, fino ai proprietari, che possono ricevere informazioni strategiche e gestionali.

Questo passaggio permette di agire non più solo in maniera reattiva, bensì predittiva, con una visione che consente di anticipare i guasti e ottimizzare il consumo energetico, prevedere malfunzionamenti e fornire reportistica adeguata e di dettaglio.

In sintesi, la digitalizzazione non è un’opzione, ma la chiave per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, di efficienza energetica ed operativa negli edifici del futuro.

Quali sono le principali tecnologie e soluzioni che Siemens sta sviluppando per rendere gli edifici più sostenibili? Può farci qualche esempio pratico?

Building X rappresenta la piattaforma centrale che incarna l’intero impegno di Siemens verso la sostenibilità, l’efficienza e la digitalizzazione nell’ambito degli edifici. Possiamo ad esempio paragonarlo al sistema operativo di uno smartphone.

Questa piattaforma non sostituisce il tradizionale building management system, ma si integra perfettamente con il BMS e si propone di raccogliere i dati direttamente da qualsiasi dispositivo sul campo.

Grazie a questo approccio, i dati raccolti possono poi essere integrati in un unico flusso, messi a fattor comune, rendendoli fruibili da applicazioni sviluppate sia da Siemens che dai suoi partner.

L’ecosistema dei partner gioca un ruolo cruciale in questo processo. In un mercato in continua evoluzione, le partnership strategiche, anche con piccole aziende ma specializzate in nicchie specifiche di mercato, ci permette di mettere a disposizione un portafoglio di soluzioni e servizi arricchiti dalla competenza e dalle tecnologie dei nostri partner, creando così un valore aggiunto per i clienti.

Le applicazioni che nascono dall’integrazione di nuove tecnologie, sviluppate da Siemens o dai partner, sono in grado di abilitare numerosi use case, che variano in base agli specifici stakeholder e alle esigenze degli edifici stessi e si traducono in soluzioni concrete e personalizzate per la sostenibilità, l’efficienza energetica e la gestione intelligente degli edifici.

Come si integra l’uso delle energie rinnovabili all’interno degli edifici intelligenti, e quali sono le principali sfide nell’adottare queste tecnologie su larga scala?

Se pensiamo al building net zero è importante che non sia più considerato come un elemento a sé stante che prende energia dalla rete ma deve avere sempre più un ruolo attivo integrando tecnologie rinnovabili: dalle pompe di calore ai pannelli fotovoltaici sul tetto o in facciata, fino a tutto ciò che la tecnologia renderà disponibile nei prossimi anni.

Un edificio non deve più essere visto come un’entità isolata che attinge energia dalla rete, ma come un elemento flessibile dell’ecosistema energetico. Un aspetto cruciale è la flessibilità del building stesso.

Oggi la tecnologia consente di spostare alcuni carichi energetici all’interno di fasce orarie diverse senza compromettere il comfort degli occupanti, ma supportando invece l’intero sistema energetico: si consuma energia quando è più disponibile e se ne riduce il consumo quando c’è una disponibilità minore.

Nel contesto di un sistema di generazione di energia interamente sostenuto dal fotovoltaico, si nota che l’energia è abbondante durante le ore centrali del giorno, mentre la disponibilità diminuisce al mattino e alla sera. In questa prospettiva, alcuni carichi energetici, sia residenziali che industriali, possono essere riprogrammati in modo da trasformare l’edificio in un “prosumer”, ovvero un soggetto che è al contempo produttore e consumatore di energia.

Quando parliamo di edifici net zero, è fondamentale sfruttare tutte le potenzialità dell’edificio, il quale diventa non solo un consumatore, ma anche un produttore di energia. La flessibilità energetica, che consente agli edifici di restituire energia alla rete, è già consolidata in diversi paesi del Nord Europa e sta progressivamente guadagnando attenzione anche in Italia.

Nei progetti recenti, ci siamo concentrati non solo sull’efficienza energetica degli edifici, ma anche sul loro impatto ambientale complessivo. L’adozione di un approccio di progettazione integrato, che contempla sia gli aspetti strutturali sia quelli energetici, sta diventando lo standard, con crescente enfasi sulle certificazioni di efficienza energetica e sulla sostenibilità globale degli edifici.

Il concetto di autonomia energetica è centrale nei progetti di building del futuro. In che modo le soluzioni di Siemens permettono agli edifici di diventare autonomi sotto il profilo energetico?

Per raggiungere una piena autonomia energetica, un edificio deve disporre di una capacità di generazione che sia equivalente ai suoi consumi energetici.

Se penso a un building completamente green, le tecnologie che favoriscono questo obiettivo includono, tra le altre, l’integrazione di sistemi di generazione da fonti rinnovabili e l’adozione di soluzioni di battery storage.

Questi sistemi consentono di immagazzinare energia durante i periodi di alta disponibilità, per poi utilizzarla quando la generazione è ridotta o assente, contribuendo così all’autosufficienza energetica dell’edificio.

Un edificio completamente net zero non è più una visione futuristica, ma una realtà concreta. Un esempio significativo è il progetto Gioia 22, uno dei grattacieli più alti di Milano, recentemente inaugurato.

Questo edificio è il primo in Italia a ottenere la certificazione net zero grazie all’uso combinato di diverse tecnologie innovative e al supporto del nostro sistema di building management di Siemens. Desigo non solo gestisce la produzione e il consumo di energia, ma ottimizza anche la sincronizzazione tra i bisogni energetici dell’edificio e la disponibilità della generazione rinnovabile.

Gioia 22 inoltre diventa un asset fondamentale perché è in grado di cedere flessibilità alla rete e contribuire all’equilibrio della domanda e dell’offerta di energia. Questo approccio permette agli edifici non solo di soddisfare il proprio fabbisogno energetico, ma anche di supportare l’intero sistema energetico, rafforzando la resilienza e l’efficienza della rete.

Come il design e la tecnologia degli edifici intelligenti possono rispondere meglio alle esigenze degli utenti, con particolare attenzione al loro benessere e comfort? E quali sono le soluzioni proposte da Siemens?

L’utente rappresenta l’elemento centrale di qualsiasi edificio intelligente. Sebbene sia possibile realizzare strutture a impatto zero e altamente efficienti dal punto di vista energetico, il loro successo dipende in larga misura dalla capacità di garantire il comfort degli occupanti. Fattori come la qualità dell’aria, l’illuminazione e la temperatura devono essere i principali punti di riferimento per la progettazione di tali edifici.

La grande sfida consiste nel raggiungere il livello di comfort ottimale con il minimo consumo energetico possibile. Ciò è reso possibile grazie a tecnologie avanzate che non si limitano a rispondere in modo reattivo alle esigenze degli utenti, ma sono in grado di anticiparle attraverso la raccolta e l’analisi dei dati in tempo reale.

I moderni sistemi di building management, integrati con piattaforme digitali intelligenti, consentono agli edifici di comprendere autonomamente la migliore azione da intraprendere per soddisfare determinati parametri.

Ad esempio, un utente abituale può entrare in una stanza o in un ufficio e autenticarsi: il sistema lo riconoscerà e regolerà automaticamente parametri come temperatura e illuminazione secondo le sue preferenze abituali. Allo stesso modo, un nuovo utente avrà la possibilità di personalizzare l’ambiente direttamente dal proprio smartphone.

Guardando al futuro, quali sono i principali trend che vedrà nei prossimi 5-10 anni per quanto riguarda la building automation e gli edifici intelligenti?

La tecnologia evolve così velocemente che non è facile fare previsioni. Direi l’intelligenza artificiale che è già una realtà oggi. Sicuramente, tutto ruoterà intorno a un suo utilizzo sempre maggiore.

Quale messaggio Siemens vorrebbe dare ai decisori del settore e ai progettisti riguardo alla transizione verso edifici sempre più intelligenti e sostenibili?

Il messaggio chiave è duplice. Il primo è che la tecnologia per edifici intelligenti e sostenibili esiste già oggi e non è più un’innovazione futuribile. Il secondo, è che è fondamentale adottare una visione di lungo periodo nella progettazione degli edifici.

Troppo spesso, la progettazione di edifici intelligenti si concentra esclusivamente sui costi iniziali di costruzione, trascurando quelli di gestione e manutenzione nel corso del loro ciclo di vita. Questa strategia miope può rivelarsi controproducente, poiché il risparmio odierno potrebbe tradursi in spese molto più elevate negli anni a venire.

È fondamentale adottare una prospettiva a lungo termine, investendo maggiormente in fase di costruzione per ottenere un ritorno sull’investimento praticamente immediato. Considerando che il ciclo di vita degli edifici moderni si attesta intorno ai 60-70 anni e oltre, questa visione strategica è essenziale.

Inoltre, gli edifici del futuro saranno sempre più flessibili, con destinazioni d’uso in continua evoluzione, passando da uffici ad alberghi, a residenze. Progettare con una prospettiva strategica non significa soltanto costruire strutture più efficienti, ma migliorare la qualità della vita degli occupanti e contribuire attivamente alla transizione energetica.

È necessario prestare maggiore attenzione agli impatti economici in termini di efficienza energetica, che si riflettono in bolletta, nelle emissioni di CO2 e nel benessere degli individui. Un edificio che garantisce alti livelli di comfort, una bassa impronta ambientale e una minore bolletta energetica ha un valore di mercato più elevato, offrendo ai decisori l’opportunità di costruire città più intelligenti e sostenibili.

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.