Rinnovabili

Direttiva Case Green, anche l’Italia dice sì: domani il voto finale

Direttiva Case Green
Immagine di freepik

Secondo la Direttiva EPBD entro il 2030 dovremo ridurre il consumo medio di energia primaria del residenziale del 16% rispetto al 2020

Ieri, il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati Membri dell’UE (Coreper), ha dato il suo via libera alla nuova Direttiva Case Green. Si avvicina dunque a conclusione il lungo iter di revisione della Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli edifici EPBD, avviata nell’ormai lontano dicembre 2021, approdata ed ammorbidita dal Parlamento europeo a fine 2023 e votata in Plenaria lo scorso marzo. L’obiettivo condiviso tra i Paesi dell’UE, sarà quello di ottenere un patrimonio immobiliare a zero emissioni entro il 2050. 

La votazione di ieri ha portato a casa l’unanimità senza obiezioni, nemmeno da parte di quei Paesi da sempre scettici nei confronti della nuova direttiva, tra i quali anche l’Italia.  Ovviamente l’assenza di critiche si deve alla maggiore flessibilità per gli Stati membri introdotta nel testo dopo l’approvazione in Parlamento, con particolare riferimento all’articolo 9. L’iniziale linea dura, che fissava un salto di classe energetica per ogni singolo edificio (classe D entro il 2033), ha lasciato il posto ad una norma più flessibile che identifica invece soglie minime da raggiungere per l’intero patrimonio edilizio nazionale residenziale.  

Obiettivo: ridurre il consumo medio di energia primaria totale

Prendendo il 2020 quale anno zero, gli Stati Membri dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria in kWh/(m2.a) dell’intero parco immobiliare residenziale:

Almeno il 55% della riduzione raggiunta, dovrà provenire dalla riqualificazione di almeno il 43% degli edifici meno performanti

Domani si vota in Consiglio Ue Ecofin

L’approvazione definitiva è attesa per domani in Consiglio Ue Ecofin con una votazione senza discussione. Possiamo dunque dare per scontato che il testo che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale Europea, sarà quello circolato nelle ultime versioni.  Gli Stati membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2025 per trasmettere alla Commissione la prima proposta di piano di ristrutturazione degli edifici. 

Entro due anni dall’entrata in vigore della revisione di Direttiva Case Green – EPBD ciascun Paese dovrà invece stabilire una traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare residenziale in linea con la tabella di marcia nazionale, gli obiettivi 2030, 2040 e 2050 contenuti nel piano nazionale di ristrutturazione degli edifici dello Stato membro e con lo scopo di trasformare il parco immobiliare nazionale in un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.

Exit mobile version