Rinnovabili

Le 11 indicazioni della Camera per la riforma delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione

Le 11 indicazioni della Camera per la riforma delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione
credits AdobeStock

Un anno e mezzo di analisi e decine di associazioni ed attori della filiera ascoltati, per mettere una volta per tutte nero su bianco, l’impatto ambientale avuto dai Bonus Edilizi dal loro lontano esordio nel 2007. Con alti e bassi sia in termini di utilizzo che di impatto sulle casse dello Stato, si è giunti ormai alla conclusione che una riforma organica delle Detrazioni fiscali per la ristrutturazione e per la riqualificazione non è solo consigliata, ma indispensabile. A tracciare la rotta è l’Indagine conoscitiva prodotta dalla VIII Commissione Ambiente, territorio e Lavori Pubblici della Camera, alla luce del nuovo quadro normativo europeo (EPBD) e dell’evoluzione normativa nazionale (Legge di Bilancio 2025, PNIEC, PNRR). 

La prima sezione dell’Indagine riassume tutti Bonus fiscali per la Casa, elencando gli interventi agevolabili e le aliquote di detrazioni, soffermandosi su: Ecobonus, Interventi di riqualificazione edilizia (Bonus Casa o Bonus Ristrutturazione), Superbonus

Il documento scende poi nel merito dell’efficientamento assicurato dalle detrazioni per l’edilizia e dal risparmio in termini di emissioni raggiunto, in base alle numerose audizioni effettuate. 

Il 60% delle emissioni del settore civile è colpa degli edifici

L’indagine si sofferma sui dati raccolti in termini di emissioni legate soprattutto al comparto del costruito.

Le emissioni di gas serra del settore civile nel 2021 sono state pari a circa 83 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, di queste:

A livello percentuale dunque, la quota del residenziale è schiacciante, essendo superiore al 60% del settore civile. 

L’indagine della Camera inoltre ci informa sull’inventario delle emissioni per il 2023. 

Anche se preliminare, il documento registra:

“In tale contesto, gli elementi conoscitivi acquisiti nel corso dell’indagine mettono in luce il ruolo di impulso svolto dagli strumenti di incentivazione nel miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici nel corso degli anni e nella riduzione delle emissioni”, sottolinea la Camera. Ma i tentativi di mettere in pratica questo obiettivo, non sempre hanno raggiunto i risultati sperati, o restando bassi in termini di utilizzo da parte di cittadini ed imprese, o creando buchi nel bilancio dello Stato (Suprbonus). 

Tra le righe si legge il primo problema che andrà superato: è fondamentale definire un metodo di calcolo preciso, delle emissioni risparmiate e dell’efficientamento raggiunto.

Da qui emerge l’esigenza di andare in direzione di una Riforma delle Detrazioni Fiscali per le ristrutturazioni e le riqualificazioni, basata su un Testo Unico dei Bonus Edilizi. 

Le 11 regole per scrivere il Testo Unico dei Bonus Casa 

“Sulla base degli elementi conoscitivi acquisiti e delle proposte avanzate nel corso delle audizioni sotto il profilo dell’impatto ambientale”, si legge nella sezione conclusiva dell’indaginesi reputa opportuno formulare le seguenti considerazioni nella prospettiva di una revisione degli incentivi in materia edilizia”.

  1. Definire un quadro di strumenti stabile, per evitare distorsioni sui prezzi, assicurare una maggiore sostenibilità nel tempo degli investimenti e tutelare l’affidamento di famiglie e operatori economici.
  2. Razionalizzare i meccanismi di incentivazione, considerato che alcune tipologie di spese sono agevolabili nell’ambito di vari regimi di sostegno e che andrebbe più in generale valutato se incentivare le spese che comunque sarebbero sostenute anche in assenza di incentivi.
  3. La semplificazione dovrebbe riguardare sia la disciplina delle agevolazioni in un unico veicolo normativo (testo unico), sia gli adempimenti a carico degli utenti finali nella prospettiva di una velocizzazione delle procedure. 
  4. Occorrerebbe valutare una modulazione delle aliquote di incentivazione ovvero dei meccanismi di finanziamento anche mediante trasferimenti diretti, che dovrebbero tenere conto della situazione di povertà energetica dei beneficiari, della necessità di non escludere dal beneficio categorie di contribuenti che si trovano in una condizione di incapienza fiscale, del carattere più o meno energivoro degli edifici, nonché del risparmio energetico generato ad esempio in termini di miglioramento di classi energetiche ovvero dell’energia primaria fossile risparmiata in linea con quanto previsto nella citata direttiva.
  5. Indirizzare gli incentivi al raggiungimento degli obiettivi climatici, di risparmio energetico, di promozione dell’autonomia energetica da fonti rinnovabili, quale strumento di implementazione delle politiche di decarbonizzazione in un’ottica di maggiore connessione con il PNIEC. Si potrebbe valutare anche l’utilizzo di criteri che si concentrano sul livello di emissioni risparmiato per metro quadrato.
  6. Riconfigurare il sistema degli incentivi su tessuti edilizi ed urbanistici più ampi, a partire dai condomini, anche al fine di massimizzarne l’impatto ambientale, sociale e di messa in sicurezza e di ricollegarne la funzione a finalità di autoproduzione energetica attraverso le comunità energetiche, e incentivi fiscali per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte solare o eolica ad uso domestico, nonché per l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. In questo ambito, le operazioni di demolizione e ricostruzione possono svolgere un ruolo importante per finalità di miglioramento energetico e di rigenerazione urbana.
  7. Attenzione alla qualità degli interventi agevolabili, allo scopo di puntare sull’utilizzo di tecnologie innovative e di materiali maggiormente prestazionali in termini di eco sostenibilità e riciclabilità, sulla base di una valutazione che comunque dovrebbe tenere conto complessivamente delle caratteristiche di tali materiali e dei loro utilizzi nella riqualificazione e nella messa in sicurezza degli edifici.
  8. Agevolare la riduzione del rischio sismico, di cui andrebbe valutato in modo più accurato l’impatto e il miglioramento della classe sismica. Nella riforma delle detrazioni prospettata dal PNIEC si fa riferimento alla concessione di benefici crescenti in funzione della performance energetica raggiunta, tenendo anche conto delle performance sismiche per le aree ad alto rischio.
  9. Gli interventi riguardanti gli edifici pubblici e l’edilizia residenziale pubblica e sociale rivestono un ruolo cruciale nell’ambito del miglioramento dell’efficienza energetica. Nell’ambito dei meccanismi esistenti appare necessario procedere quanto prima alla revisione del conto termico al fine di incrementarne l’utilizzo, nonché monitorare il nuovo strumento previsto all’interno del PNRR per migliorare l’accesso ai finanziamenti per le ristrutturazioni energetiche dell’edilizia pubblica anche residenziale e sociale (investimento 17).
  10. E’ essenziale promuovere la qualificazione delle imprese edilizie per garantire trasparenza, affidabilità e sicurezza anche in conformità con le direttive dell’UE sull’efficientamento energetico, considerato che l’aumento del numero delle imprese qualificate migliora la qualità dei lavori e promuove una competizione equa.
  11. Assicurare alle Commissioni parlamentari competenti un monitoraggio periodico degli effetti delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione e la riqualificazione del patrimonio edilizio, anche nell’ottica della razionalizzazione della spesa, al fine di accelerare i processi di miglioramento dell’efficienza energetica nazionale, in linea con gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.

Scarica l’Indagine dell Commissione Ambiente

Exit mobile version