Il testo del ddl n.39/2024 è atteso a breve in Gazzetta Ufficiale
L’Aula della Camera ha votato, il Decreto Superbonus è legge. Molte le novità introdotte dal testo che va a bloccare il meccanismo della cessione del credito e le tempistiche di recupero delle detrazioni. Ma il testo fortemente voluto dal MEF per mettere fine al costo per lo Stato del Superbonus, potrebbe trasformarsi in un boomerang, rivelandosi un problema non indifferente per famiglie ed imprese.
Abi: “ Rischio grave per imprese, condomini e famiglie”
A lanciare l’allarme è il Presidente di Abi, Antonio Patuelli, preoccupato delle nuove limitazioni imposte a Banche ed istituti finanziari in tema di compensazione dei crediti edilizi. Il Decreto Superbonus convertito oggi in legge ha infatti previsto a partire da gennaio 2025, il divieto di compensare i crediti con contributi previdenziali e assistenziali.
Questa stretta palesemente rivolta al meccanismo di cessione del credito, potrebbe in realtà diventare un problema per le banche. Come sottolinea Patuelli, riducendo l’ambito di compensazione, le banche dovranno interrompere l’acquisto dei crediti del superbonus, essendo quello previdenziale uno dei mezzi più utilizzati. Se i maggiori acquirenti dei crediti si fermano, le imprese, i condomini e le famiglie potrebbero trovarsi in guai seri molto vicini al default.
“Quello che auspico e aspetto dopo le elezioni europee è l’invenzione di un veicolo, non all’interno del consolidamento del bilancio dello stato, ma che possa essere in grado di coinvolgere risorse pubbliche e private fuori dal bilancio dello stato e che diventi acquirente dei crediti. Ma non deve essere un veicolo di salvataggio” ha sottolineato il Presidente Abi. .
Secondo l’associazione esodati del Superbonus le famiglie a rischio sono oltre 1,5 milioni. Non potendo più cedere il credito resta solo la strada della detrazione diretta che però si scontra con il problema della capacità fiscale. Secondo alcune stime per una spesa di 120.00 euro circa, si potrebbero detrarre circa 13.000 euro, ma questo richiederebbe un reddito annuo Irpef di 40-50.000 euro, cosa che non tutte le famiglie italiana hanno.
Decreto Superbonus 2024, le novità
Sono diverse le modifiche apportate dal Decreto Superbonus n.39/2024 diventato legge. Di seguito un veloce riassunto:
- Spalmacrediti in 10 anni, le spese sostenute nel 2024 per Superbonus, Barriere architettoniche e Sismabonus dovranno essere recuperate in detrazione nell’arco di tempo di 10 anni e non più 4 o 5.
- Dal 2025 le banche non avranno più la possibilità di compensare i crediti con debiti previdenziali.
- Il Bonus Casa o Bonus Ristrutturazione a partire dal 1°gennaio 2028 scenderà ad un’aliquota del 30% con massimale di 48.000 euro (oggi è al 50%).
- Si allarga la maglia delle zone colpite dal sisma che potranno continuare a beneficiare del Superbonus, grazie ad un Fondo appositamente istituito.
- Anche il Terzo Settore avrà a disposizione un fondo per effettuare interventi di riqualificazione Superbonus.
- Prevista anche una norma anti usura che punisce banche ed istituti finanziari che hanno acquistato crediti a meno del 75% del valore nominale. Per loro si passa ad una ripartizione in 6 anni.