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Il Codice della ricostruzione è Legge, CNI: “Indispensabile per gestire emergenze”

Approvata la Legge sulla ricostruzione post-calamità che da il via ad una nuova procedura semplificata e velocizzata di gestione delle emergenze

DDL Ricostruzione post-calamità è Legge, CNI: “Indispensabile per gestire emergenze”
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Dopo il via libera della Camera, anche il Senato ha dato il suo via libera alla conversione del Disegno di Legge contenente il nuovo Codice della Ricostruzione post-calamità.

Fortemente voluto dal Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci e sostenuto dal Senatore Guido Castelli, Commissario Straordinario del Governo per il Sisma 2016, il DDl introduce regole chiare e procedure più snelle, per assicurare una maggiore rapidità nella gestione delle emergenze.

Si parte dalle best practice già realizzate

Il punto di partenza sono le best practice già attuate nella ricostruzione dell’Italia Centrale per superare l’eccessiva frammentazione burocratica che da sempre ha contraddistinto la gestione italiana delle emergenze.

Si tratta di una misura che prevede un set amministrativo immediatamente attivabile in caso di emergenza. Le recenti sfide legate al cambiamento climatico rendono questo atto storico poiché offre uniformità, certezza, rispetto alla necessità di accelerazione temporale”, ha commentato Guido Castelli al termine della votazione in Senato.

Seguendo il modello adottato durante la ricostruzione dell’Appennino Centrale, il nuovo Codice della Ricostruzione post-calamità attiva una governance multilivello. Ovvero uno strumento di gestione condivisa tra i Presidenti di Regioni e i Sindaci e che segue il principio della “riparazione” sociale ed economica dei territori colpiti da eventi calamitosi, accanto alla tradizionale ricostruzione di immobili e infrastrutture.

Coordinamento tra professionisti tecnici

Sul Codice della Ricostruzione post-calamità plauso anche dal Consiglio nazionale degli Ingegneri che sottolinea l’importanza del coordinamento istituzionale e dell’aggregazione delle professionalità tecniche. 

“Il Codice della Ricostruzione risponde concretamente alle richieste che la categoria degli ingegneri ha posto fin dall’inizio del percorso normativo”, afferma il Consigliere Alberto Romagnoli. “La collaborazione istituzionale con gli Ordini territoriali, il Tavolo Tecnico Sisma e tutte le professioni tecniche coinvolte e la promozione di aggregazioni stabili tra professionisti consentirà di accelerare ulteriormente i tempi delle procedure e migliorerà la qualità complessiva della progettazione e dell’esecuzione degli interventi”.

La ricostruzione privata e pubblica

Nel codice post-calamità si inseriscono inoltre una serie di Fondi che permetteranno di intervenire sugli edifici privati. In questo caso il Ddl stabilisce i criteri di ammissibilità e le modalità degli stanziamenti, in modo da facilitare l’accesso dei privati a contributi economici con misure specifiche anche per beni mobili distrutti o danneggiati.

Allo stesso modo la ricostruzione del patrimonio pubblico avverrà tramite la figura del Commissario Straordinario che approverà i piani di ricostruzione delle opere pubbliche, dei beni culturali e delle infrastrutture. “Questo nuovo Codice è un risultato storico per il Paese, conclude il Presidente del CNI Angelo Perrini, “poiché garantisce certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali, assicurando una risposta omogenea e tempestiva su tutto il territorio nazionale”.

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