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Dalle verande ai soppalchi: gli abusi ammessi alla Sanatoria sulla casa di Salvini

Finestre mai realizzate, tramezzi spostati, tende da sole e verande, quali saranno le difformità interne ammesse alla sanatoria sulla casa di Salvini?

Sanatoria sulla casa di Salvini
Immagine di freepik

Il provvedimento Salva Casa di Salvini è atteso in Cdm il 22 maggio

Novità in arrivo per oltre la metà dei proprietari di casa italiani. Mercoledì approderà in Consiglio dei Ministri la Norma “Salva Casa” proposta dal ministro Matteo Salvini per regolarizzare le “piccole difformità” accumulate nel tempo dal nostro patrimonio immobiliare. 

La Sanatoria sulla Casa voluta da Salvini, secondo alcune stime, coinvolgerà il 50% degli edifici del Belpaese liberando gli uffici tecnici e svincolando compravendite bloccate a causa  di irregolarità “nella cameretta per il secondo figlio, nell’antibagno, nell’anticamera, nel soppalco, nella veranda, nella finestra spostata di 20 centimetri”.

Chi potrà accedere alla Sanatoria sulla casa di Salvini

Un testo definitivo ancora non c’è, tuttavia gli obiettivi della sanatoria edilizia immaginata dal Ministro (e non chiamatela Condono) sono già stati evidenziati. 

Le irregolarità sanabili saranno di tre tipi: 

  • difformità formali legate alle incertezze interpretative, che per tanti immobili bloccano la possibilità di vendere o comprare casa; 
  • difformità edilizie interne alle case, ovvero quelle modifiche derivanti da manutenzione ordinaria o straordinaria, che attengono alla disciplina delle tolleranze costruttive, di cui aumenteremo la percentuale; 
  • difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione, ma non più sanabili oggi, a causa della disciplina della doppia conformità.

Sanatoria sulle difformità tra il progetto e il cantiere

Le prime irregolarità che potranno accedere alla Sanatoria sulla casa di Salvini, definite difformità formali, riguardano i disallineamenti tra il progetto originale e la realizzazione in cantiere. Un problema che coinvolge soprattutto gli immobili costruiti prima del 1977, ovvero quando ancora non esisteva la possibilità di presentare una variante in corso d’opera. In questo caso tutte quelle piccole correzioni apportate in fase di cantiere, non risultano nel progetto, creando un paletto difficilmente superabile per qualsiasi compravendita. Un esempio sono le finestre mai realizzate, o la differenza di spessore dei cornicioni tra la carta e nella realtà.

Sanatoria sulle difformità interne

Il secondo step di lavori sanabili con il piano Salva Casa di Salvini riguarda tutte le difformità interne che però non possono essere considerate banalmente “formali”. Anche in questo caso gli immobili maggiormente coinvolti risalgono a prima del 1977, quando bastava presentare all’ufficio tecnico un “piano tipo” dell’edificio e non tutte le planimetrie. Le modifiche tra un piano e l’altro si trasformano oggi in irregolarità. In questo caso il Piano Salva Casa interverrà aumentando le Tolleranze Costruttive, ovvero quel margine di errore tra il progetto ed il costruito considerato dalla legittimo dalla  Norma. Oggi l’art.34 del Dpr 380/2001 considera “tollerabili” le difformità in altezza, volume, distacchi e superficie coperta che siano contenute nel 2% rispetto al progetto originale. 

La sanatoria di Salvini potrebbe aumentare questo valore di tolleranza a seconda della difformità.

Sanatoria sul “non sanabile”, la doppia conformità

L’ultimo intervento previsto dal Piano di Salvini andrà invece a modificare la “doppia conformità”. Al momento il Testo Unico Edilizia (art.36 DPR 380/2001)  prevede che possano essere sanati solo gli interventi che risultino conformi all disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dell’immobile, sia al momento della presentazione della domanda di sanatoria.

Senza la doppia conformità, l’abuso non può essere sanato e di conseguenza non è possibile presentare una nuova SCIA, CILA o Permesso di costruire per qualsiasi intervento edilizio.

Il Piano Salva Casa potrebbe far cadere questo paletto della doppia conformità, mantenendo invece solo la regolarità urbanistica ovvero: non si potranno sanare edifici costruiti dove è vietato costruire.

Quest’ultimo punto è certamente il più delicato in termini di definizione degli abusi sanabili. 

Su questo tema anche gli Ingegneri del CNI sono più volte intervenuti, sottolineando prima di tutto il fatto che la sanatoria Salva Casa dovrà assicurare il superamento delle piccole irregolarità senza però pregiudicare la sicurezza degli edifici. Nel caso della doppia conformità ad esempio, il CNI propone di considerare sanabili le opere eseguite senza titolo autorizzativo, “se conformi alla disciplina edilizia e urbanistica in vigore all’epoca di realizzazione dell’opera stessa e se sottoposte dal punto di vista strutturale a verifiche e collaudo da parte di professionista abilitato”.

Ovviamente nessuna irregolarità potrà essere sanata gratis, l’obiettivo della norma è anche quello di “far cassa”. Sia opposizione che maggioranza hanno manifestato alcune critiche sulle possibilità offerte dal Piano Salva Casa, nel frattempo gli attori della filiera tornano a ribadire l’importanza di una riforma in tempi brevi del Testo Unico Edilizia che forse, da sola, consentirebbe di superare queste piccole difformità senza l’esigenza di una sanatoria.

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